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19 aprile 2024

Italia

Elezioni, Bersani apre a Monti Premier: "Ok alleanze per riforme"

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Elezioni, Bersani apre a Monti Premier:

ROMA - "Monti ha costruito una sua forza politica, è nella competizione. Ci sono schermaglie elettorali, ma io ho sempre detto che sono prontissimo a una collaborazione con tutte le forze che sono contrarie al leghismo, al berlusconismo, al populismo. Con tutte queste forze e, certamente, anche con il professor Monti". Bersani, nel corso di un incontro a Berlino trasmesso su YoudemTv, apre a Monti. Il Partito democratico mantiene la sua "disponibilita a discutere con forze moderate e centrali, come quelle di Monti" dopo il voto, precisa, ma "per fare cosa? Riforme, Governo? Si vedrà. Perché c'è anche il merito e ho visto delle cose, come sulle unioni civili, che non mi convincono. Alleanze, ma non a tutti i prezzi".

Non sono le riforme a spaventare Bersani. "Faremo le riforme - dice -. Quando ci è capitato di governare io ho fatto le riforme, non ho avuto paura". "Noi abbiamo bisogno di più riforme di quelle che siamo riusciti a fare in quest'anno, che era condizionato dalla destra. Non siamo riusciti a fare una legge elettorale buona e una legge seria sulla corruzione. Se tocca a me, la prima legge che faccio è una legge molto forte sulla corruzione".

Per il leader del Pd "crescita e occupazione non sono un lusso da rinviare a domani", sono indispensabili "investimenti e crescita su scala continentale, concordati con i vertici europei". Bersani ha messo in guardia: "Non è una questione italiana, anche se la recessione dell'Italia riverbera i suoi effetti su tutti i mercati". "L'Italia non ha approfittato degli enormi vantaggi venuti dall'introduzione dell'euro, ha sprecato anni senza fare le riforme necessarie e si è trovata vulnerabile all'arrivo della tempesta, e sapete chi guidava il governo italiano allora", ha detto. "Dopo quella fase di populismo che ha scherzato col fuoco dell'antieuropeismo, che ha bruciato in parte la credibilità del Paese, il mio partito, già impegnato con Prodi al tempo del traguardo della moneta unica, è stato decisivo nella tregua politica dell'ultimo anno e nel percorso del risanamento faticoso e indispensabile", ha aggiunto il leader del Pd. "Il momento peggiore della crisi è sicuramente passato, ma non sono sicuro che siamo al riparo da crisi future", ha sottolineato.

A proposito della crisi, Bersani sostiene che "nell'immediato l'Europa deve intervenire" unendo a "politiche di stabilità politiche per il lavoro". Il leader Pd ha anticipato che "se toccherà a noi governare ci renderemo disponibili a una responsabilità reciproca più stringente sui bilanci nazionali, a un vincolo sui programmi di riforme in cambio di politiche per gli investimenti e il lavoro".

"Sommando Berlusconi e la Lega", ha detto Bersani, la destra è "attorno al 24%". "La destra esiste in tutto il mondo, una posizione che dice no alle tasse, no agli immigrati, no allo Stato c'è in tutto il mondo. In altre parti del mondo questa destra è temperata e moderata da una radice liberale. In Italia no -ha detto il leader del Pd-. C'e' una destra che ha queste parole d'ordine, ma che non ha dentro storicamente un concetto liberalmoderato". Comunque, aggiunge, "il sorpasso lo stanno vedendo con il binocolo - dice Bersani - , al di là dei sondaggi che tira fuori Berlusconi".

Commentando le parole di Silvio Berlusconi su Mussolini, Bersani ha detto: "Non credo che abbia guadagnato nei sondaggi, l'Italia è antifascista anche se naturalmente non manca una percentuali di nostalgici".

Alla domanda su sue eventuali dimissioni in caso di una sconfitta alle prossime elezioni, Bersani risponde: ""Sarebbe il guaio minore per l'Italia, per il mio Paese". "Ho già detto che l'anno prossimo in ogni caso non sono più segretario del Pd, la ruota deve girare", ha poi detto il segretario democratico.

Bersani si è rivolto alla Germania nel suo discorso al German Council of Foreign Relations di Berlino. "Lavorando assieme ancora più strettamente ci daremo un futuro più sicuro". Il candidato premier del centrosinistra ha spiegato: "Noi auspichiamo che la Germania voglia assumere la responsabilità di leadership politica, che voglia andare ancora più avanti del suo formidabile accordo con la Francia, che sappia riconoscere che il suo succeso nel mercato globale sarebbe più sicuro se il continente avesse un mercato più dinamico, propulsivo, meno squilibrato. Il nostro Paese e il mio partito confermano la consolidata tradizione di amicizia che fa della Germania il primo partner culturale, economico, politico. Noi siamo interessati a spingere verso l'integrazione". Bersani ha anche ricordato gli anni da governatore dell'Emilia Romagna, "la regione più integrata con la Germania sul piano produttivo e industriale".

"Ho fatto poca fatica nel ribadire che siamo una grande forza europeista - ha concluso -, siamo la forza che si è espressa con Ciampi, Prodi, Padoa Schioppa. Siamo quelli. Non è messo in dubbio in nessun modo il nostro tratto europeista".

(Adnkronos)

 



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