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29 marzo 2024

Esteri

Egitto nel caos, golpe dei militari

"Morsi non è più presidente"

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Egitto nel caos, golpe dei militari

IL CAIRO - Mohamed Morsi non è più il presidente dell'Egitto. Ad annunciarlo è stata una fonte presidenziale al quotidiano al-Ahram, spiegando che i vertici militari hanno annunciato a Morsi che non è più titolare della carica presidenziale. L'Egitto è nel caos per il golpe delle forze armate che hanno presidiato le piazze e i punti nevralgici del Cairo tra cui il palazzo presidenziale e la televisione di Stato.

La Costituzione egiziana è stata sospesa, ha annunciato il capo delle forze armate Abdel Fattah al-Sissie, e il presidente della Corte Costituzionale è stato nominato presidente ad interim, con l'incarico di adottare "dichiarazioni costituzionali", durante il periodo di transizione. "L'Egitto entra ufficialmente in un altro colpo di stato militare - commenta con un 'tweet' Gehad el-Haddad, portavoce dei Fratelli Musulmani -. Il popolo egiziano lo accetterà? Di nuovo?".

Le elezioni presidenziali anticipate, annuncia al-Sissi, metteranno fine alla fase di transizione in Egitto e saranno seguite da quelle politiche. Fino ad allora, un governo tecnico sarà messo alla guida del Paese. Nel periodo di transizione, la Corte costituzionale rivedra' la legge elettorale, mentre una commissione ad-hoc si occupera' di emendare gli articoli più controversi della Costituzione, che resta sospesa per tutta la transizione. Sara' tracciato un codice etico per i media e sara' costituita una commissione per la riconciliazione nazionale.

Le Forze armate egiziane "hanno provato in tutti i modi a promuovere la riconciliazione nazionale negli ultimi mesi" e "a novembre hanno chiesto il dialogo nazionale", ma il presidente Mohamed Morsi "ha respinto la richiesta". Lo ha detto Abdel Fattah al-Sissi, capo delle forze armate egiziane, in un discorso trasmesso in diretta tv. In particolare, secondo l'alto ufficiale, il discorso pronunciato ieri da Morsi non andava incontro alle richieste del popolo e i militari gli hanno allora spiegato che si oppongono a ogni tentativo di "diffamare lo Stato".

Mohamed Morsi si troverebbe al momento nella sede della Guardia Repubblicana al Cairo, rivela Amr Zaki, vicesegretario generale del partito dei Fratelli Musulmani 'Giustizia e Liberta', citato dalla 'Bbc' in arabo. Secondo il sito del quotidiano 'Egypt Independent', l'edificio è stato isolato dall'esercito con filo spinato e barricate.

Morsi, riferiscono fonti della sicurezza,sarebbe stato colpito anche da divieto di espatrio. Secondo le fonti, oltre a lui, sarebbero stati colpiti dal provvedimenti altri esponenti della Fratellanza.

La roadmap politica per la transizione in Egitto sarà annunciata a breve dallo sheikh di al-Azhar, la principale istituzione islamica del Paese, dal portavoce delle opposizioni Mohamed elBaradei e del papa copto Tawadros II. Lo ha annunciato la tv di Stato, ricordando che i tre hanno avuto nel pomeriggio un colloquio con i vertici militari del paese.

Gli Stati Uniti si sono detti "molto preoccupati" per la situazione in Egitto. "Siamo molto preoccupati per quanto avviene sul terreno", ha detto la portavoce del dipartimento di stato Jen Psaki, che però non ha voluto parlare di colpo di Stato. "Pensiamo che tutte le parti debbano impegnarsi le une verso le altre e debbano ascoltare le voci del popolo egiziano che protesta pacificamente", ha aggiunto la Psaki.

Il segretario americano alla Difesa Chuck Hagel ha parlato due volte con il collega egiziano, generale Abdel Fattah el Sissi. Little ha ribadito che gli Stati Uniti sostengono il processo democratico in Egitto e auspicano una soluzione pacifica.

Almeno dieci persone, riferisce il sito web del quotidiano in lingua araba 'Ahram', sono rimaste ferite negli scontri tra sostenitori e oppositori del presidente Mohamed Morsi scoppiati nel governatorato di Kafr El-Sheikh, a nord del Cairo.

Dall'inizio delle proteste contro il presidente, eletto lo scorso anno, il bilancio delle violenze in Egitto parla di almeno 30 morti e più di 1.400 feriti.

La Corte d'Appello egiziana ha confermato, infine, una condanna a un anno di carcere a carico del premier Hisham Qandil e ha disposto la sua rimozione immediata dall'incarico di governo.

(Adnkronos/Aki)

 


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