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20 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

DUE PROIETTILI UCCIDONO UN MICIO

Gattino ucciso con un fucile ad aria compressa. I proprietari hanno sporto denuncia ai Carabinieri

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

DUE PROIETTILI UCCIDONO UN MICIO

Valdobbiadene - A distanza di qualche giorno, purtroppo dobbiamo riferire l’ennesimo episodio di gratuita violenza contro animali indifesi. A Valdobbiadene, venerdì scorso, un gattino di un anno è stato ucciso da due proiettili sparati da un fucile ad aria compressa.

Giovanna Capretta, la propietaria del bel micetto bianco, allertata dai vicini di casa, si è precipitata in strada per soccorrere il suo amato Cino che ha ritrovato immerso in una pozza di sangue a qualche decina di metri dalla propria abitazione in via Borgo Furo.

Immediatamente è scattata la corsa verso l’ambulatorio del veterinario del posto, il dott. Paolo Persico, che in seguito ad una lastra ha rinvenuto nel corpo del gattino due proiettili sparati da un fucile ad aria compressa. Uno dei due proiettili si era fermato nella cavità addominale, mentre quello fatale aveva colpito il canale midollare della colonna vertebrale. Per Cino quindi non c'è stato nulla da fare.

Il giorno dopo Giorgio e Giovanna Capretta hanno denunciato l’episodio alla locale stazione dei Carabinieri, preoccupati anche per l’incolumità delle persone e dei bambini di via Borgo Furo. Intanto la Lega Abolizione Caccia, nel caso venisse identificato il responsabile del vile gesto, provvederà a costituirsi parte civile nel processo a suo carico per i reati di uccisione di animali altrui, maltrattamento di animali ed uso improprio di armi.

Da non trascurare il fatto che l’utilizzo di un fucile ad aria compressa in pieno centro abitato costituisce un serio rischio per chi vi abita. E' per questo che gli abitanti del posto sono determinati a scovare il responsabile, che pare essere un cacciatore della zona.

“Chi ha commesso questo gesto – ha detto Andrea Zanoni presidente della Lac del Veneto – rischia la reclusione da 4 mesi e mezzo a 1 anno e mezzo o la multa da 4.500 a 22.500 euro. Ci auguriamo che i militari dell’Arma con l’aiuto dei residenti di via Borgo Furo inchiodino il responsabile assicurandolo alla giustizia. Se il responsabile verrà individuato ci costituiremo parte civile chiedendo anche i danni morali; questi delinquenti la devono pagare cara.”

La Lac fa sapere di essere a disposizione di tutti i cittadini per ogni tipo di consulenza in materia di maltrattamento animali e danni casuati dai cacciatori, fornendo anche assistenza legale gratuita per la stesura delle querele. Per info: 347/9385856 o lacveneto@ecorete.it.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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