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19 aprile 2024

Castelfranco

Donne e politica: "Solo Tosi e Maroni fanno sul serio"

Bisinella, candidata al Senato per "azzerare la burocrazia" e fare del "Nord un'Euroregione"

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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Donne e politica:

CASTELFRANCO - Attualmente consigliere comunale della Lega Nord a Castelfranco Veneto, Patrizia Bisinella è al secondo posto nella lista della Lega Nord per il Senato nel Veneto. Negli ultimi anni, a partire dal 2006, ha collaborato con il Gruppo Parlamentare della Lega Nord. Da novembre 2011 ad oggi è stata Funzionario Ufficio Legislativo Gruppo parlamentare Lega Nord per l’Indipendenza della Padania – Camera dei Deputati – Commissione Affari Costituzionali e Commissione bicamerale per l’attuazione del Federalismo fiscale.

 

Credo che tu sia la prima donna leghista trevigiana destinata a scendere a Roma. Come vedi la questione femminile, cosa pensi e immagini di fare su questo problema?

Io sono candidata al Senato per la circoscrizione Veneto. Sono orgogliosa di sottolineare che nella nostra lista, nei primi 8 posti ci sono 5 donne, addirittura nei primi 5 sono 4 le donne, cioè in posti di elezione, a differenza di quanto avviene negli altri partiti che hanno proclamato l’apertura alle donne ma le hanno poi collocate in posizioni basse di lista, non eleggibili e fuori dai giochi; la Lega di Tosi e Maroni ha invece fatto sul serio.

Nei palazzi della politica mi impegnerò a far capire quali sono le problematiche concrete che le donne incontrano oggi nel vivere quotidiano, quelle che incontro io, tra l’altro pendolare dei treni, con le mille difficoltà reali di chi tenta di “barcamenarsi” tra la famiglia e il lavoro…e nel cercare un lavoro, con la crisi occupazionale tragica che stiamo vivendo. Intendo promuovere soprattutto le tematiche di parità di genere e di conciliazione famiglia-lavoro. Da presidente della commissione pari opportunità del mio comune ho iniziato ad occuparmi del tema della lotta alla violenza sulle donne, intendo individuare misure efficaci di aiuto per chi si trova a vivere situazioni simili, spesso purtroppo nei propri ambiti familiari. La prima cosa che farò sarà di chiedere al Parlamento la ratifica in tempi rapidi della Convenzione di Istanbul recentemente approvata dal Consiglio d’Europa. L’Italia è troppo indietro su questo tema. Prevenzione, protezione delle vittime e punizione dei colpevoli sono i ritardi che il nostro Paese deve assolutamente colmare.

 

Come intendi valorizzare la tua specifica esperienza professionale nella veste di parlamentare?

Mi piacerebbe continuare ad occuparmi dei lavori parlamentari che in questi anni ho seguito come tecnica, nel mio lavoro di funzionario legislativo, nelle tematiche delle riforme costituzionali e del federalismo fiscale e sua attuazione. In particolare, darò il mio contributo per l’istituzione dell’Euroregione del Nord, costituzionalmente autodeterminata. E porterò avanti le battaglie per far applicare il regime dei costi standard in tutte le regioni, per una vera responsabilizzazione della spesa pubblica, contro gli sprechi e le inefficienze, cosa che va a vantaggio dei cittadini anche delle regioni del Sud. Con l’esperienza di amministratrice locale, mi batterò per la revisione delle regole del patto di stabilità interno, i cui vincoli limitano non solo la spesa corrente, ma anche quella riferita agli investimenti, con ricadute anche sull'economia reale. Gli enti locali così non possono procedere al pagamento di servizi e alla realizzazione di investimenti infrastrutturali, i ritardi nei pagamenti a volte sono superiori ad un anno.

 

Parafrasando un famoso titolo cinematografico, si può dire c'era una volta il Nordest...., quali sono i dati più significativi sull' economia trevigiana?

Il tessuto economico-produttivo del Nordest lo rende una realtà avanzata nello scenario europeo, nonostante la fortissima crisi che si sta attraversando. La nostra realtà è fatta di piccole e medie imprese, di artigiani e commercianti, agricoltori, tutti in situazione di enorme difficoltà a causa della spirale recessiva che si è instaurata nel paese, con l’ultimo anno di governo a guida Monti e l’aumento della tassazione imposta su imprese e famiglie, che ha strozzato l’economia. Il Nordest come lo si poteva intendere una volta non c’è più e la locomotiva che è il traino dell’intero paese arranca. Altre regioni con regimi fiscali agevolati, in questo sistema paese a due velocità, ci fanno oltretutto concorrenza sleale. Va prevista una fiscalità di vantaggio per i territori del Nord per contrastare la delocalizzazione delle imprese. I dati che sinceramente sento come i più significativi sono quelli attuali, delle 32 aziende chiuse al giorno in Veneto e al +0,3% di disoccupati stimato nel 2013.

 

Giovani e lavoro nel Veneto e a Treviso: che si può fare per aprire una fase nuova?

Occorre ridurre la tassazione a carico delle imprese, il costo del lavoro, e azzerare la burocrazia. Prevedere misure di sgravio fiscale per chi assume giovani, come la nostra proposta di azzeramento dell’Irpef per 3 anni per chi assume giovani sotto i 35 anni. Bisogna creare percorsi formativi che aiutino i ragazzi ad avere canali di accesso al mondo del lavoro, prevedendo un nuovo sistema scolastico su base regionale collegato al mondo delle imprese e prevedere facilitazioni a loro favore nell’accesso al credito da parte degli istituti bancari.

 

LE INTERVISTE DI PIETRO PANZARINO

 


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