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28 marzo 2024

Treviso

DONNA AGGREDITA: GENTILINI "AI MIEI TEMPI, CI SI RIDEVA SOPRA"

Polemiche e indignazioni. Ma Gentilini "se ne frega"

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DONNA AGGREDITA: GENTILINI

TREVISO - "E' stata solo una pacca sul culo data da un ragazzino ad una donna. Non c'é allarme sicurezza". Così il vice sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, ha 'derubricato' l'aggressione a sfondo sessuale subita lunedì sera nei pressi della stazione ferroviaria da una donna trevigiana di 38 anni. Vicenda sulla quale stanno indagando i carabinieri, che hanno anche tracciato un identikit dell'aggressore.

Intervenendo ad una trasmissione tv, Gentilini ha minimizzato la portata dell'episodio, a suo avviso amplificato mediaticamente "per gettare fango su Treviso. Non tollero che si faccia del terrorismo sulla sicurezza a Treviso. E' stata una ragazzata. Ai miei tempi - ha aggiunto - su queste cose ci facevamo una risata".

Sulle parole del vicesindaco, riflette Mariarosa Battan, coordinatrice di Cna Impresa Donna di Treviso.  "Mi chiedo se Gentilini avrebbe detto le stesse cose se oggetto della 'comune palpata di culo' fosse stata sua moglie" dichiara "Le avvilenti esternazioni di Gentilini - aggiunge Battan - concorrono a rafforzare un'anacronistica cultura sessista, secondo la quale le donne sono considerate cittadine di serie B.

Vorremmo che i nostri politici meditassero sulla parole che dicono - prosegue l'esponente dell'associazione imprenditoriale - specie davanti ai microfoni dei giornalisti perché le parole feriscono la dignità delle persone tanto quanto le aggressioni alla propria integrità fisica. E la cultura del rispetto della persona è il primo mattone per costruire una città più sicura". "La nostra città - conclude Battan - ha bisogno di aprire una riflessione seria su come incrementare la sicurezza delle donne e delle altre categorie a rischio".

Gentilini viene "bacchettato" anche dal deputato e segretario veneto dell'Udc, Antonio De Polo. "E' francamente disgustoso sentire che una figura istituzionale minimizza l'aggressione a una donna definendo l'episodio come una semplice palpata".

"Gentilini - aggiunge - nega l'evidenza pur di fare propaganda descrivendo Treviso come la città più sicura d'Italia. Manca di rispetto ai cittadini trevigiani e alla donna aggredita". "Siamo ai soliti ragionamenti di un machista che farebbe meglio a starsene zitto: sono affermazioni gravi - prosegue De Poli - che rischiano di alimentare un substrato culturale secondo cui toccare il culo a una donna è quasi normale. Cosa facciamo? Vogliamo dare ragione ai maniaci?".

"Gentilini chieda scusa pubblicamente - conclude - e ponga rimedio a queste affermazioni che fanno tornare Treviso al Medioevo".

Anche Gabriella Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, commenta le parole del vicesindaco. "Il commento superficiale di Gentilini ci lascia basite e indignate, perché ancora una volta assistiamo ad una pericolosa sottovalutazione del fenomeno della violenza contro le donne". E continua: "Invitiamo il vicesindaco a lavorare proprio sulla sicurezza nella città di Treviso. Le donne, gli uomini e soprattutto i giovani di questo paese non hanno bisogno di amministratori che dimostrano questo inaccettabile grado di superficialità e insensibilità".

Insomma, una discussione accesa, quella suscitata dalle affermazioni di Gentilini. Una discussione che è stata interpretata dal vicesindaco come "un attacco politico di chi ha paura di Gentilini". L'esponente della Lega collega la bagarre scatenata per la sua posizione, che tende a minimizzare l'accaduto, come un movimento d'opinione opportunista innescato dall'avvicinarsi della scadenza elettorale del prossimo anno in città.

Se le donne del quartiere di San Zeno stanno raccogliendo firme per richiamare l'attenzione dell'amministrazione sulla sicurezza, Gentilini replica in modo secco: "Me ne frego, adotto le forme verbali del mio tempo. La verità la si deve dire costi quel che costi, l'ho sempre fatto - conclude - e mi hanno sempre apprezzato per questo".

 


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