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29 marzo 2024

Treviso

Donare il sangue cordonale, ecco come fare

Intervista alla dottoressa Francesca Tormena, pediatra neonatologo del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale di Treviso

| Alberta Bellussi |

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| Alberta Bellussi |

Donare il sangue cordonale, ecco come fare

TREVISO - In questi giorni è partita la ventesima unità di sangue cordonale destinata ad una piccola paziente brasiliana. La banca cordonale di Treviso, che vanta un'esperienza di quasi vent’anni conserva attualmente oltre 1100 sacche e dall'inizio dell'attività ne sono state utilizzate 20 che hanno contribuito alla guarigione di piccoli pazienti nel mondo.

 

E’ in corso in questi mesi una intensa campagna di sensibilizzazione alla donazione del sangue cordonale da parte dell’Associazione Admor-ADoces perché tutte le donne che attendono un bambino siano a conoscenza di questa grande opportunità che possono dare ad un paziente in attesa del trapianto di midollo osseo. L’attesa di un figlio è un tempo bellissimo e ricco di emozioni.

 

E’ anche il tempo di prendere coscienza con una informazione adeguata che le orienti ad una scelta consapevole verso la donazione del sangue cordonale. Sono oltre settemila le donne che hanno donato il sangue cordonale in uno dei Punti nascita della provincia di Treviso. Millecento sono le sacche idonee al trapianto, conservate nella banca presso l’Ospedale di Treviso e a disposizione dei Centri di trapianto di tutto il mondo.

 

Per incrementare le donazioni, dal mese di giugno la banca di Treviso, accreditata Netcord Fact, è operativa 24 ore su 24 tutti i giorni della settimana. Questo consentirà di soddisfare le richieste di tutte le mamme che desiderano donare nei dieci punti nascita afferenti alla banca. La dottoressa Francesca Tormena pediatra neonatologo che lavora nel Reparto di Terapia Intensiva Neonatale di Treviso diretta dalla Dottoressa Nadia Battajon, spiega l’importanza di donare il sangue cordonale.

 

Che utilizzo hanno le cellule staminali? L'uso delle cellule staminali ematopoietiche in grado cioè di rigenerare le cellule del sangue è da anni ormai una realtà terapeutica consolidata per il trattamento di malati affetti da numerose patologie del sangue. Il sangue cordonale è ricco di questo tipo di cellule.

Quando è stato fatto il primo trapianto? Dal 1993 da quando è stato effettuato per la prima volta un trapianto di cellule staminali da sangue cordonale sono stati effettuati più di 40000 trapianti in malati affetti da patologie emato-oncologiche e da malattie genetiche del sangue.

Che malattie si curano con questo tipo di trapianti? In particolare il trapianto di cellule staminali cordonali ha consentito la guarigione di moltissimi bambini affetti da leucemia e altre patologie del sangue per i quali non c'era altra possibilità di cura. I tumori in età pediatrica a carico del midollo osseo sono in aumento: si calcola che in Italia ogni anno si ammalino di tumore circa 1500 bambini. Proprio per assicurare a tutti i malati il fabbisogno di cellule staminali ematopoietiche è importante incrementare e promuovere la donazione solidale alle banche di sangue cordonale pubbliche.

Come avviene la raccolta del sangue cordonale? La raccolta del sangue cordonale è una manovra semplice, completamente indolore per la mamma e il neonato e non comporta alcun rischio né per la madre né per il bambino. Viene effettuata dopo un minuto dalla nascita del bambino e dopo il taglio del cordone prima che la placenta venga espulsa. L'OMS raccomanda che il taglio del cordone avvenga dopo un minuto dalla nascita del bambino in modo da garantire la salute di madre e neonato e permettere il passaggio al nascituro di tutti i fattori nutrizionali di cui ha bisogno.

 

In accordo con le raccomandazioni dell'OMS e della Società italiana di Neonatologia tutte le banche del sangue cordonale in Italia effettuano la raccolta del sangue cordonale dopo almeno 60 secondi dalla nascita. Questo permette di ricavare le quantità di sangue cordonale adeguate per ottenere una sacca idonea alla donazione e non interferisce in alcun modo con le procedure del parto.

 

La donazione può essere effettuata in tutte le gravidanze a termine che si concludono con parto spontaneo o con taglio cesareo in più di 300 punti nascita nel territorio nazionale.

Ci sono controindicazioni per le mamme che donano? Tengo a precisare che da quando è stata introdotta la pratica della raccolta del sangue cordonale a scopo solidale cioè dal 1993 nessuna reazione avversa è mai stata segnalata a carico delle mamme o dei neonati donatori.

Per concludere quale appello si sente di fare dottoressa? Noi medici ci auguriamo che grazie alla promozione e all'incremento della donazione solidale tale numero aumenti nel prossimo futuro perché maggiore è il numero di sacche di sangue cordonale raccolte maggiore è la probabilità di trovare un donatore idoneo. Mi rivolgo quindi alle future mamme: dare alla luce un bambino è un'esperienza meravigliosa...pensate che grazie alla donazione del sangue cordonale ad una banca pubblica, atto completamente privo di rischi e del tutto gratuito, Voi e Vostro figlio potrete contribuire a dare speranza e possibilità di guarigione ad una altro bambino.

 



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