23/04/2024molto nuvoloso

24/04/2024pioggia debole

25/04/2024pioggia debole e schiarite

23 aprile 2024

Vittorio Veneto

Documenti spariti dall'archivio diocesano, in tre nei guai

Udienza fiume in tribunale per l'ex sacrestano, un antiquario e un artigiano

|

|

Documenti spariti dall'archivio diocesano, in tre nei guai

VITTORIO VENETO - Un ex sacrestano accusato del furto aggravato di numerosi documenti antichi custoditi dalla diocesi di Vittorio Veneto, un artigiano edile e un restauratore antiquario imputati di ricettazione degli stessi reperti.

 

Nuova udienza fiume (quattro ore), oggi mercoledì in Tribunale a Conegliano, per il processo nato dalle indagini della Guardia di Finanza (coordinate dall'allora procuratore Antonio Fojadelli) sulle misteriose e ripetute sparizioni di testi e pergamene dall'archivio diocesano e della cattedrale di Ceneda. A rispondere del primo reato (e di violazione del Codice dei beni culturali) davanti al giudice Piera De Stefani è M. G., 68 anni, ex sacrestano della chiesa più importante della diocesi.

 

Ricettazione è invece l'accusa mossa dalla Procura di Treviso a F. V., antiquario di 62 anni, e a C. A., 53enne artigiano con l'hobby per le cose vecchie. Nel processo sono costituite parti civili la diocesi e la parrocchia della Cattedrale. M. G. deve rispondere di essersi impossessato di beni di rilevante interesse storico e artistico, cioè documenti di natura anche ecclesiastica risalenti anche a secoli fa.

 

Tali beni (soprattutto documenti cartacei e pergamene) furono secondo l'accusa ritrovati dalle Fiamme Gialle nel 2009 nell'abitazione del 68enne insieme ad altri di uguale valore ma di provenienza sconosciuta. All'ex sacrestano è contestata anche l'aggravante di avere causato un danno patrimoniale di rilevante gravità viste l'entità e la rilevanza storico – culturale e religiosa del materiale, nonché di avere messo a segno il presunto furto mentre lavorava per la Cattedrale, dove si trovano sia l'archivio parrocchiale che quello capitolare della diocesi.

 

L'artigiano e l'antiquario sono invece chiamati a rispondere di ricettazione perché, secondo la Procura, avrebbero acquistato per trarne profitto documenti storici custoditi negli archivi della diocesi, compresi quelli parrocchiali. Oltre ad essi, altre quattro persone (tra le quali un anziano prete della diocesi di Treviso) erano state rinviate a giudizio a Conegliano, ma la loro posizione è stata stralciata dopo la prima udienza per motivi di competenza territoriale.

 

Lunghissima la lista dei testimoni chiamati a esporre la loro versione dei fatti. Nella precedente udienza e in quella odierna sono state ascoltate anche le due archiviste della diocesi, che munite di guanti bianchi hanno esaminato i documenti sequestrati e portati in aula. Tra questi catastici, certificati parrocchiali di nascita e morte, ipoteche, pubblicazioni di matrimonio risalenti anche ai secoli XVIII e XIX. “Alcuni utenti dell'archivio diocesano ci segnalarono che non trovavano più documenti che avevano studiato fino a poco tempo prima – ha riferito un'archivista – qualcuno ci segnalò di avere visto materiale d'archivio nei mercatini dell'antiquariato della zona”.

 

Oggi hanno testimoniato i due imputati di ricettazione (l'ex sacrestano non era in aula), i quali hanno sostanzialmente affermato di avere agito in buona fede. Il processo riprenderà il 22 febbraio 2013 per sentire altri testimoni, tra i quali lo storico ed ex sindaco di Vittorio Veneto Aldo Toffoli. Già ascoltati in una precedente udienza l'attuale parroco della Cattedrale mons. Silvano De Cal e il suo predecessore mons. Bruno Fava.

 

Luca Anzanello

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Vittorio Veneto
Leggi altre notizie di Vittorio Veneto

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×