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20 aprile 2024

Treviso

Divieti antismog a Treviso: pochi controlli e tolleranza

Per la Cna Treviso "sono solo delle misure “tampone”, non decisive a risolvere il problema dell’inquinamento"

| Isabella Loschi |

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Divieti antismog a Treviso: pochi controlli e tolleranza

TREVISO - Pochi controlli e tolleranza. Nei primi giorni dall’entra in vigore dell’ordinanza antismog a Treviso sono state più le richieste di informazioni da parte degli automobilisti che i controlli. D’altra parte l’amministrazione lo aveva detto: per la prima settimana niente multe ma solo sensibilizzazione e informazione all’utenza.

Martedì sera, primo giorno di divieti, la colonnina dell’Arpav di via Lanceri di Novara segnava una concentrazione di polveri sottili pari a 49 microgrammi per metro cubo d’aria. Valore limite oltre il quale l’aria è considerata “scadente”.

Mercoledì mattina il valore di pm10 più alto registrato ha raggiunto i 42 microgrammi per metro cubo di aria. Poi i valori sono sempre stati su livelli accettabili. Mercoledì sera praticamente nulli.

Treviso resta comunque tra i capoluoghi più inquinati d’Italia (dati Legambiente) per le Pm10 con già 45 sforamenti dall’inizio dell’anno.Ben 10 giorni oltre i limiti consentiti per legge pari a 35 giorni di sforamenti all’anno.

Per la Cna Treviso le “ordinanze anti-smog” sono solo delle misure “tampone”, non decisive a risolvere il problema dell’inquinamento dell’aria da polveri sottili”. “Occorre assumere provvedimenti che riducano strutturalmente. Provvedimenti che non possono avere la scala di Treviso e neanche del Veneto: sotto la cappa di smog c’è tutta la Pianura Padana. Serve un’accelerazione significativa, con incentivi e sanzioni, per il passaggio dall’utilizzo delle energie fossili a quelle rinnovabili”, spiega Giuliano Rosolen, direttore della Cna territoriale di Treviso - Servono interventi strutturali che vanno dalla riqualificazione energetica degli edifici alla sostituzione delle caldaie più vecchie nelle case private e nelle imprese (misura che va incentivata come giustamente sta facendo la Provincia con il bando “caldaie”), dalle sostituzioni delle auto a motore a scoppio con auto elettriche (serve un piano di incentivi) alla sostituzione di tutti i materiali inquinanti, specialmente plastici o da fonti fossili, con materiali non inquinanti completamente riciclabili”.

 


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