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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

"Dieci incendi in una settimana sulla Pedemontana del Cansiglio. Siamo sicuri che le cause siano naturali?"

L'interrogazione del consigliere regionale Andrea Zanoni

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CORDIGNANO - “Sono ben dieci in appena sette giorni gli incendi divampati tra il 19 e il 26 marzo nelle aree boschive della Pedemontana del Cansiglio, un numero allarmante: siamo sicuri che le cause siano esclusivamente naturali?”. È quanto chiede Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico a Palazzo Ferro Fini, in un’interrogazione in cui domanda alla Regione se siano state effettuate delle verifiche per scongiurare l’ipotesi di dolo.

 

“In alcuni casi, come evidenziato dalla stampa, i roghi sono stati provocati da siccità o fulmini, ma in almeno un episodio, come ha affermato il sindaco di Cordignano dopo aver parlato con carabinieri, forestale e vigili del fuoco, sembra sia stato accertato il dolo. Ci sono dei piromani che hanno qualche interesse a bruciare i boschi della Pedemontana? La frequenza con cui si sono verificati gli incendi dovrebbe lasciar spazio a pochi dubbi. E se accadono a primavera appena iniziata, sarà bene raddoppiare l’attenzione e aumentare la prevenzione in vista dell’estate. Comunque, qualunque sia la causa, lo scenario è davvero preoccupante, sia per quanto riguarda la sicurezza pubblica che per la tutela ambientale, ambito in cui la Regione riveste un ruolo di primaria importanza”, sottolinea ancora Zanoni. E proprio alla Giunta Zaia si rivolge il consigliere democratico trevigiano con altre due domande: “Sappiamo l’estensione della superficie interessata dagli incendi? E, soprattutto, sono state adottate le procedure per rendere effettivi i divieti di pascolo, caccia, edificazione, nelle aree interessate dagli incendi così come previsto dalla Legge quadro nazionale 353/2000? Ricordo, in particolare, l’articolo 10 stabilisce che le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possano avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni. E sulle stesse superfici sono vietati per 10 anni pascolo, caccia e nuove costruzioni. Queste aree però dovrebbero essere tabellate, cosa che non sempre avviene, consentendo ai trasgressori, cacciatori ma non solo, di agire impuniti”.

 



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