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19 aprile 2024

Cronaca

La denuncia: sedativi ai bimbi separati dai genitori

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La denuncia: sedativi ai bimbi separati dai genitori

Lo staff dei centri dove sono detenuti i bambini migranti separati dalle famiglie ha dato sedativi e altri psicotropi ai minori senza il consenso dei genitori. E' quanto si legge in una denuncia presentata il 16 aprile scorso, secondo quanto riporta l'Huffington Post Usa. "Quando un ragazzo si rifiuta di prendere i medicinali - si legge sulla denuncia contro l'Office of Refugee Resettlement - lo staff li costringe, senza chiedere l'autorizzazione ai genitori o ad altre autorità legali.

 

Invece firmano loro stessi il consenso, definendosi "autorizzati ad amministrare psicotropi a bambini rinchiusi nei centri". Tra i casi citati nel ricorso, quello di un bambino che ha dovuto ingerire nove pillole la mattina e sette la sera, senza sapere di quale medicinale si trattava. Le accuse si riferiscono principalmente allo Shiloh Residential Treatment Center di Manvel, in Texas. Ma gli avvocati che stanno presentando il ricorso appellandosi al precedente del caso Flores per chiedere il rilascio dei minori affermano che il problema è diffuso anche in altri centri.

 

In particolare si riporta la testimonianza di Julio Z. che dice di essere stato bloccato sul pavimento dagli addetti del centro per costringerlo a ingoiare le pillole. "Mi dicevano che se non prendevo le medicine non avrei mai lasciato il centro Shiloh", ha dichiarato affermando che, come effetto collaterale dei medicinali, è ingrassato 20 chili in 2 mesi. Anche una ragazza, Rosa L., ha testimoniato: "Due persone mi tenevano mentre un'infermiera mi faceva un'iniezione". La madre di un'altra giovane, Isabella M., ha detto che i medicinali somministrati erano così potenti che la figlia non riusciva a camminare.

Lo Shiloh Residential Treatment Center non ha risposto alle richieste di commento da parte dell'HuffPost. "Io sospetto che venivano medicati per renderli più tranquilli e controllabili", ha dichiarato Lorilei Williams, avvocato che ha seguito i casi di decine di ragazzi rinchiusi nello Shiloh, sottolineando che molti "hanno registrato un enorme aumento di peso in un brevissimo tempo".

 



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