Denise, ammazzata. Con lei, altre 100 donne
Bisinella e Puppato sul femminicidio: "Bisogna agire"
MONTEBELLUNA - L'omicidio-suicidio di Montebelluna ha avuto, purtroppo, gli onori della cronaca nera in Italia. Ancora una volta le vittime sono le donne. A rincarare la dose, contestualmente, è avvenuto il ferimento di un'altra donna, sfigurata al viso con un acido da parte di un uomo. La crescita esponenziale di questi delitti contro la persona, contro le donne, spesso perpetrati all'interno della famiglia, ha raggiunto numeri spaventosi.
Sono oltre un centinaio, nel 2013, le donne ammazzate e una cinquantina quelle che si sono salvate quasi per fortuna. Le parlamentari trevigiane hanno fatto sentire la propria voce. Tra loro, anche per la vicinanza al territorio di Montebelluna, abbiamo sentito Laura Puppato del PD, già sindaco di Montebelluna, e la leghista Patrizia Bisinella di Castelfranco. Quest'ultima, già alla vigilia delle elezioni, nell'intervista concessa a OggiTreviso, rispondendo ad una nostra domanda, aveva sottolineato la necessità dell' "immediata ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, tematica purtroppo sempre più attuale".
Ieri ci ha detto che "prevenzione, punizione dei colpevoli e protezione delle vittime sono priorità non più rinviabili per il Paese. Chiederò con urgenza che sia accolta la mozione per la calendarizzazione del disegno di legge di ratifica della convenzione di Istanbul". Una mozione, con la richiesta urgente di ratifica della convenzione di Istanbul, e' stata depositata con la prima firma dell'ex capogruppo Anna Finocchiaro del PD.
Più articolato il ragionamento della Puppato, sin dalle premesse, "perché personalmente credo non bastino i documenti, persino neppure i finanziamenti, che pure nel corso degli ultimi 5 anni sono stati cancellati dal governo Berlusconi/Lega, per risolvere un problema così frequente e radicato. Non valgono i pentimenti tardivi, dobbiamo capire che il Paese non ha ancora compreso che un uomo e una donna sono persone cioè esseri uguali".
Tra le cause la Puppato ha sottolineato che la cultura oggi dominante nella società "mercifica tutto, non educa al rispetto profondo, ma al culto dell'immagine e alla superficialità". Quindi propone che "accanto ai centri antiviolenza, dovremo creare luoghi di ascolto per chi, uomo, ha un problema con se stesso e con la propria famiglia, come sta avvenendo a Roma, come in Toscana, con una campagna ad hoc. In tal modo crescono le esperienze, che si propongono la modificazione del comportamento maschile violento, coinvolgendo e prevenendo".
Amara la conclusione dell'ex-sindaco di Montebelluna: "Il dolore di due morti, come quelle avvenute nella mia città, mi lasciano sgomenta, addolorata non incredula, perché sono tante, troppe le morti per causa di rapporti conflittuali, che finiscono in tragedia. E questo deve, deve aiutarci a cambiare. A capire. "