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29 marzo 2024

Treviso

Decreto Salvini, altri due richiedenti asilo condannati per spaccio espulsi dall’Italia

Si tratta di un marocchino di 41 anni domiciliato a Spresiano e un albanese di 42 anni di Motta di Livenza

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salvini

TREVISO Nel fine settimana, sono stati espulsi e accompagnati alla frontiera per il rimpatrio nei paesi di origine un marocchino di 41 anni (domicilio a Spresiano) ed un albanese di 42 anni (domicilio a Motta di Livenza), richiedenti asilo, entrambi condannati per reati in materia di stupefacenti rispettivamente alla pena di 4 anni e di 6 anni di reclusione.

 

Entrambi sono stati segnalati dal questore alla Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Treviso come previsto dal “Decreto-Salvini”, in tema di sicurezza. Tale normativa prevede che qualora un richiedente asilo venga condannato per gravi reati quale la detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, il questore possa intervenire immediatamente, chiedendo la convocazione e la pronuncia in via d’urgenza da parte della Commissione Territoriale.

 

Inoltre, a partire dall’entrata in vigore del decreto del ministro, in caso di rigetto della domanda di asilo si prevede che il cittadino straniero debba essere espulso dal territorio nazionale, anche in pendenza del ricorso contro la decisione. La Commissione Territoriale ha convocato gli stranieri nei giorni immediatamente successivi alla segnalazione e, a seguito del colloquio, ha ritenuto non sussistenti i presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale o speciale. Il cittadino marocchino, dopo la notifica della decisione della commissione, è stato trattenuto presso gli uffici di polizia in attesa dell’udienza di convalida del provvedimento del questore di accompagnamento alla frontiera.

 

Nell’eseguire il trattenimento in Questura in attesa dell’esecuzione dell’espulsione è stata data applicazione ad un’altra norma introdotta dal “Decreto-Salvini”, che prevede che qualora non sia prontamente disponibile un vettore aereo per il rimpatrio del cittadino espulso questi possa essere trattenuto presso gli uffici di polizia su richiesta del questore inoltrata al giudice di pace che può autorizzare il trattenimento.

 

Dopo l’udienza di convalida, il cittadino marocchino è stato accompagnato alla frontiera di Venezia ed imbarcato sul volo per Casablanca. Il cittadino albanese è stato invece sentito dalla commissione successivamente e dopo la notifica della decisione della commissione stessa, nella stessa giornata, in seguito all’udienza di convalida dell’accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica, è stato accompagnato da personale di polizia alla frontiera aerea di Roma per l’imbarco sul volo diretto in Albania.

 


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