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29 marzo 2024

Mogliano

DATI SENSIBILI IN BACHECA: AMMINISTRATORE DIFFIDATO

Comportamento lesivo della privacy?

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DATI SENSIBILI IN BACHECA: AMMINISTRATORE DIFFIDATO

MOGLIANO - Una lettera che li accusava di sporcare parti comuni è stata affissa nello spazio riservato alle informazioni di servizio. Il presidente dell’Adico Carlo Garofolini: «Comportamento lesivo della privacy»

Se è vietato affiggere nelle bacheche condominiali le situazioni debitorie degli inquilini, non è certo consentito usare gli stessi spazi per accusare uno dei residenti – a torto o a ragione – di aver tenuto comportamenti scorretti e lesivi delle buone regole di convivenza. La vicenda è quella di due fratelli di Mogliano, accusati di aver sporcato corridoio, ascensore e atrio del palazzo con sacchetti della spazzatura che gocciolano e taniche che perdono acqua. E che le segnalazioni di altri residenti e dello stesso amministratore di condominio siano vere o oppure no, non è comunque consentito affiggere lettere in cui si stigmatizzano comportamenti con tanto di nome, cognome e indirizzo sugli spazi della bacheca condominiale. Tanto meno se nella comunicazione si usano toni molto forti, percepibili dalla vittima come diffamatori.

È questa la posizione tenuta dai legali dell’Adico Associazione difesa consumatori nella vicenda di due fratelli di Mestre ora residenti a Mogliano, che si sono rivolti allo sportello di via Volturno per veder tutelati i loro diritti. Una situazione complessa, che conferma – se mai ce ne fosse bisogno – come i rapporti tra condomini, e tra questi ultimi e chi amministra gli stabili, si possano danneggiare in una serie infinita di modi. Compresa con l’arma della privacy, e della violazione della stessa.

Tutto inizia poco più di un mese fa, quando due fratelli e coinquilini, C.B. e O.B., scoprono tornando da lavoro una lettera attaccata alla porta del loro appartamento firmata dall’amministratore, che li accusa di essere scesi con l’ascensore “trasportando sacchetti di immondizia e lasciano tracce evidenti di gocciolamento poco salubre su scale, ascensore, androne e porticato” sulla base di alcune testimonianze. L’amministratore, sempre riferendo lamentele di condòmini, nella lettera li accusa anche di bagnare quasi ogni giorno ascensore e altre parti comuni a causa della perdita d’acqua dalle taniche che i due portano fuori per lavoro. “Quanto emerge è molto grave – conclude nella missiva – anche in considerazione delle vostre frequenti e pesanti critiche all’attuale servizio di pulizia e delle vostre proposte di sostituirlo con la vostra ditta di pulizia”.

Un appunto pesante e che oltre tutto rischia di ledere la reputazione dei fratelli, che appunto lavorano nel settore del pulimento. Ma la vicenda non finisce qua: oltre ad aver affisso una copia della lettera sulla porta dei fratelli, la stessa era stata pubblicata anche sulla bacheca condominiale, e lì è rimasta per quasi 10 giorni, fino a quando i due inquilini non se ne sono accorti e hanno chiesto che venisse rimossa. A questo punto si sono rivolti all’Adico, da dove è partita la lettera di diffida all’amministratore del condominio trevigiano: «Senza entrare nel merito di chi ha torto e di chi ha ragione, non è comunque accettabile che comunicazioni di questo tipo siano alla portata di tutti – sostengono i legali dell’Adico – sarebbe stato preferibile che l’amministratore procedesse con una lettera privata».

«Il Garante della privacy si è già espresso su vicende analoghe e con un provvedimento del 2008 ha affermato come non possano essere affisse nella bacheca tutte quelle informazioni in grado di rivelare a terzi dati personali riferibili ai singoli condomini, come rendiconto e reprimenda contro specifiche persone per violazioni del regolamento di condominio – spiega quindi il presidente dell’Adico Carlo Garofolini – in bacheca si possono esporre solo avvisi di carattere generale utili a una più efficace comunicazione di eventi di interesse comune, ad esempio inerenti allo svolgimento dell’assemblea condominiale o relative a comunicazioni urgenti». Dello stesso tenore anche la sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 4 gennaio, che stabilisce il divieto di affiggere nelle bacheche presenti negli spazi condominiali le posizioni di debito di inquilini e proprietari perché si viola la privacy. Quindi sì all’affissione di avvisi in cui si segnalano ad esempio malfunzionamenti degli impianti o sospensione dell’erogazione del gas, mentre si devono comunicare ai singoli condomini, o al massimo in assemblea, quelle questioni che comportino il trattamento di dati personali.

 

 


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