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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

Da L' Aquila e dal Senegal: tutti pazzi per il Palafenderl

La storia di un sogno che diventa realtà

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Da L' Aquila e dal Senegal: tutti pazzi per il Palafenderl

Carlo De Poi e Moussa: il momento della prima donazione

VITTORIO VENETO - Non chiamiamolo sogno: il Palafenderl si farà. Una struttura creata dai cittadini per i cittadini, per le future generazioni, per chi ha capito che la cultura, l’arte, la condivisione, l’accoglienza sono i veri pilastri su cui basare la crescita. Nostra, e della città. Un sogno trovato in un cassetto chiuso nel 1999, e aperto a maggio dell’anno scorso, quello del progetto che vede sorgere nell’area verde del centro di Vittorio Veneto una struttura pubblica, un “incubatore culturale, luogo di incontro, confronto, analisi, progettazione e lavoro per la crescita umana e culturale della comunità. Un posto che potrebbe accogliere convegni, manifestazioni, teatro, concerti, feste. Un luogo dove trovino spazio un punto informazioni, un punto ristoro, la partenza strutturata dei sentieri che percorrono il Monte Altare e l'Alta Via dei Silenzi, un'area pic-nic, una zona campeggio per gruppi organizzati, un ostello”.

 

Questo, in sintesi, il progetto (già delineato nei dettagli) che ha spinto la Consulta dell’Associazionismo Culturale Vittoriese ad avviare una raccolta fondi attraverso una serie di inviti, iniziative, spettacoli, incontri. E che farà da filo conduttore alla "Nuova primavera delle Associazioni per il Nuovo Palafenderl" che prenderà in via domenica 1 marzo e che, per tre mesi, proporrà centiaia di eventi rivolti a famiglie, ragazzi e anziani. Accontendando un pubblico variegato e facendo rivivere quelli che erano i "Notturni", quella che era la "gioia di stare insieme".

 

Come è andata finora la raccolta, lo hanno annunciato oggi Carlo De Poi, attore e registra, presidente dell’Associazione Palafenderl, a Vittorino Pianca, presidente della Consulta Culturale, a una conferenza stampa tenutasi in Municipio alla presenza del sindaco Roberto Tonon, del vicesindaco Alessandro Turchetto, degli assessori Antonella Ulliana, Giovanni Napol, Barbara De Nardi, oltre che del presidente del Consiglio comunale Silvano Tocchet.

 

“Non speravamo in tanto successo”. E’ entusiasta Carlo De Poi: “Ci sono arrivati 30mila euro in pochi mesi, 50mila li avevamo già da parte, e sono numerosissimi quelli che hanno aderito e che devono ancora versare la quota: per questo, confidiamo in un raddoppio in breve tempo”. Da chi sono arrivate le donazioni? “La prima è stata fatta da un africano - sorride Pianca - al pranzo di presentazione del progetto”. “E i primi 100 euro ci sono giunti da Parigi - interviene De Poi - Ci sono arrivate donazioni da Helsinki, da Cambridge, dal presidente di una provincia Senegalese. Anche da L’Aquila: dalla città terremotata, che avevamo aiutato a suo tempo, ci è arrivato un contributo, nonostante la situazione di disagio in cui si trova tutt’ora la città. Ci sono giunte donazioni da Reggio Emilia, da Bolzano, dalla Puglia. E ancora: una compagnia teatrale di Orsago ci ha dato un prezioso contributo. Un gruppo di signore vittoriesi ha organizzato una pesca di beneficenza donandoci poi il ricavato. Ci sono arrivati contributi ingenti e piccole donazioni ma non per questo meno importanti. Una signora di Orsago ci ha versato 19 euro (un euro è stato trattenuto nella transizione), mentre varie associazioni hanno fatto il massimo che potevano. Molte hanno per ora solo dato un anticipo ed è anche per questo che, gli 80mila euro che ora abbiamo, sono in realtà molti di più”.

 

De Poi spiega che, delle 600 adesioni raccolte durante la prima parte della campagna che prevedeva solo una sottoscrizione e una promessa, solo 160 si sono tramutate in un concreto aiuto economico, in un mattone. Perché è di mattoni che è fatto il nuovo Palafenderl. Mattoni posizionati dai cittadini, uniti, consapevoli che il proprio contribuito, anche il più piccolo, farà davvero la differenza nella costruzione di un luogo che darà vita alla città, sfruttando tutte le potenzialità che l’Area Fenderl ha insite per natura. “Non è di certo la prima volta che i cittadini, i privati, danno vita a strutture che diventano beni della città - spiega Vittorino PIanca, che per anni è stato direttore dei musei civici vittoriesi e della biblioteca - anche il Teatro sociale di Serravalle (ora Da Ponte) e quello di Ceneda (ora Verdi), oltre a vari musei, sono nati per volontà e impresa di privati. Nonchè la ferrovia Vittorio-Conegliano”.

 

"Privati pieni de schei", sorride De Poi, ricordando come, invece, il teatro di San Giacomo è stato costruito in un periodo di crisi, negli anni sessanta, da cittadini consapevoli dell'importanza di una struttura dove si possa fare teatro. Dove si possa, insomma, incontrarsi, ma anche riflettere, ragionare sulla vita e sulla morte, sulle tematiche davvero importanti. "Nell'antica Grecia, era questo il teatro: un luogo in cui ci si confrontava con la vita vera, con i disagi della società. Non è stato trattato a teatro, forse, il complesso di Edipo?"

Potrebbe parlare ore, De Poi, del teatro:  una forma d'arte che non solo porta a pensare, riflettere, ragionare, ma che unisce. Facendo riscoprire ai cittadini la voglia di incontrarsi, di rimanere in contatto. Di unire le forze. E il Palafenderl, in questo intento, è già riuscito. Nonostante non abbia ancora visto la luce.

 

"Forse noi non vedremo mai la struttura realizzata e ultimata - dice Pianca mentre De Poi "fa le corna" - ma quello che vogliamo è lasciare in eredità qualcosa di imporante alle future generazioni". Ai giovani che hanno la possibilità di vivere in una Vittorio attiva e sempre più multietnica, dove l'unione e il dialogo con le minoranze - basi su cui la Fenderl si erge - facciano parte della quotidianità. E non solo di questa primavera che, domenica 1 marzo, sboccerà con La Domenica dei Coriandoli. Il primo di una serie di eventi, culturali, ricreativi, musicali, sportivi e via dicendo, che animeranno la città per tre mesi, unendo i cittadini. Perchè, Carlo De Poi non ha dubbi: "Ricominciare a incontrarsi non è bello: è necessario".

 

 

Puoi versare il tuo contributo alla Consulta dell'Associazionismo Culturale Vittoriese mediante uno dei seguenti codici IBAN con causale erogazione liberale "Pro Nuovo Palafenderl":

- IT14 Y089 0462 1900 0700 0030 778 - Banca Prealpi (fililale di Vittorio Veneto - via Pastore - Vittorio Due)

- IT84 O070 8462 1900 1200 1322 801 - Banca della Marca (filiale di San Giacomo)

- IT14 V020 0862 1960 0003 7936 502 - Banca Unicredit (filiale di Vittorio Veneto - viale della Vittoria)

 


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