TREVISO - Tiene il commercio estero della Marca, che nei primi sei mesi dell'anno fa registrare dati positivi, rispetto lo stesso periodo del 2012. Second i dati della Camera di Commercio di Treviso le esportazioni per il settore manifatturiero hanno registrato un + 2,8%.

E' sull’industria dei macchinari che poggia il recupero dell’export trevigiano, +8,2%, che si concentra non solo nei mercati emergenti ma anche sui mercati consolidati: si cresce a due cifre in Germania (+19,5%), Regno Unito (+23,0%), Belgio (+13,7%), Svezia (+17,3%), Austria (+17,2%) e Polonia (+10,2%). Dati che parrebbero indicare anche una ritrovata propensione dei partner europei ad investire in beni strumentali. Ma si cresce a due cifre anche in Usa e in Russia dove si registra un +10%. La Cina resta il quarto mercato di sbocco, in assoluto, per i macchinari trevigiani.

Per l’industria del mobile l’apparente stazionarietà dei volumi export (+0,4%) nasconde in realtà una situazione molto polarizzata. Si riesce a crescere del +18% nei mercati extra-Ue, soprattutto negli Usa, ormai il terzo mercato di sbocco, con una prospettiva di quasi raddoppio delle vendite se confrontate con quelle dei primi 6 mesi del 2011 (da 36,7 a 67,9 milioni di euro). Dinamiche molto positive, ma con volumi più marginali, anche in Canada, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Australia.

Le calzature sono la terza voce dell’export trevigiano, ma accusano questa volta una dinamica negativa (-1,8%), che si fa più accentuata verso i mercati dell’Unione europea (-4,8%) dove finisce il 78% delle vendite all’estero. Solo verso Francia e Regno Unito si registrano dinamiche positive. Del +10,5% è invece la crescita dell’export verso i mercati extra europei.