TREVISO - Il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, le “scuole serali”, sta crescendo nel numero di partecipanti e nella quantità di sedi nella Marca. Oggi sono complessivamente oltre 7mila le persone che frequentano i corsi nelle 66 sedi scolastiche sparse nella Marca. Di queste la metà sono stranieri che frequentano i corsi per apprendere l'italiano e ottenere così permessi di soggiorno a lunga scadenza o la cittadinanza. Ma una fetta importante è rappresentata da italiani che tornano a studiare per aumentare il proprio bagaglio culturale imparando una lingua straniera oppure approfondendo materie scientifiche e informatiche, un centinaio sono detenuti che frequentano i corsi presso la casa circondariale di Santa Bona o presso l’istituto minorile.

Complessivamente nel Centro provinciale per l’istruzione degli adulti lavorano 228 persone. Oltre ai quadri, operano 171 docenti (97 assegnati dal Ministero dell’Istruzione e 74 docenti a contratto), 13 amministrativi, 34 collaboratori scolastici e 7 baby sitter che operano nei corsi di alfabetizzazione rivolti alle donnestraniere.

Venerdì mattina, a partire dalle ore 9, nel salone dei Trecento, in piazza Indipendenza a Treviso, è stato fissato un convegno per l’intitolazione del Cpia al maestro Alberto Manzi che, negli anni Sessanta con la trasmissione televisiva "Non è mai troppo tardi", insegnò agli italiani le nozioni di base della lingua italiana. Il convegno toccherà argomenti come l'insegnamento in carcere, i progetti per aiutare adolescenti e giovani rimasti fuori dalla scuola e dal mondo del lavoro.

Nella Marca i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti sono articolati in reti territoriali di servizio e, tra le altre finalità, realizzano un’offerta formativa finalizzata al conseguimento di titoli di studio superiori o certificazioni che attestano il livello di conoscenza della lingua italiana. La sede centrale si trova in via San Pelajo a Treviso e si articola in undici sedi associate ad Asolo, Castelfranco, Conegliano, Mogliano, Montebelluna, Oderzo, Vittorio e Treviso), tra le quali due scuole carcerarie, collocate negli otto comuni più grandi della provincia.