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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Cozzuolo, la culla del carnevale Vittoriese

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Cozzuolo, la culla del carnevale Vittoriese

VITTORIO VENETO - Febbraio 1968, festeggiamenti del patrono San Valentino che anche quell'anno coincisero con il periodo di carnevale: a Cozzuolo, località della Val dei Fiori a Vittorio Veneto, un gruppo di cinque giovani donne (Vittoria, Tina, Lorenzina, Rosalia e Antonietta) decide nel pomeriggio di raggiungere la piazza del paese a bordo di altrettante vecchie biciclette e di fare un po' di festa.

 

Notate da Luigi Dorigo, all'epoca aitante giovanotto e oggi colonna dell'associazione Carnevali di Marca, quelle donne diventeranno le “madri” di una tradizione festaiola che si ripete da mezzo secolo esatto e che con il tempo si è evoluta fino a coinvolgere l'intera città.

 

Quella dell'11 febbraio 2018 sarà una domenica speciale per la comunità di Cozzuolo: nel corso della sfilata di carri allegorici che si svolgerà a partire dalle 14.30 per le vie del centro di Vittorio Veneto, i pionieri del carnevale vittoriese riuniti nel “Gruppo Simpatia” riceveranno dall'associazione Carnevali di Marca e dall'Amministrazione comunale una targa in ricordo di quella scintilla che accese gli animi di tanti paesani che anno dopo anno riuscirono a organizzare spettacoli di carnevale sempre più elaborati e partecipati.

 

“Ricordo che in quel febbraio 1968, dopo una messa, mia mamma propose di organizzare qualcosa per il carnevale. Insieme a quattro amiche inforcarono delle biciclette vecchie e malandate e con borse e ceste piene di oggetti vari trascorsero il pomeriggio nella piazza della chiesa. Luigi Dorigo le notò e da lì partì l'idea di organizzare, a partire dall'anno successivo, spettacoli di carnevale” ricorda Renzo Secchi, figlio di una delle promotrici del carnevale e tuttora residente a Cozzuolo.

 

 

Il ristretto gruppo di donne del paese fu capace di contagiare tutta la località, al punto che dal 1969 praticamente ogni via di Cozzuolo organizzò una propria attrazione, con la “benedizione” dell'allora giovane parroco don Luigi Davanzo, che esortò alunni e famiglie a impegnarsi per il carnevale. Dall'anno successivo arrivarono anche i dolci e i carri, trainati in prima battuta da mucche o asinelli e con il passare del tempo anche da trattori.

 

“Più che carri mascherati, quelli di mezzo secolo fa erano carri allegorici – interviene Redo Bezzo, ingegnere di Cozzuolo attuale presidente dell'associazione Carnevali di Marca – perché raffiguravano tradizioni e scene di vita quotidiana del tempo, come lo “sfratto del contadino” e la vita delle famiglie nella stalla”.

 

Non è quindi un caso che il carro preparato quest'anno dal Gruppo Simpatia Cozzuolo abbia come tema il Panevin, momento a cui la gente del posto è molto legata. Un carro che ebbe successo per molti anni fu quello legato all'Africa e in particolare al “Tucul”, edificio tipico di quel continente, con figuranti dal volto pitturato.

 

 

“Anno dopo anno le sfilate di carri e maschere si fecero sempre più grandi, al punto che si ampliò anche il loro percorso, che partì non più da via Adamello ma da via Col di Lana. Fino a quando, nei primissimi anni '80, le sfilate raddoppiarono: una a Cozzuolo, un'altra in centro città” ricordano molti anziani residenti a Cozzuolo, che hanno custodito gelosamente le foto in bianco e nero delle prime sfilate.

 

La continuità tra il carnevale degli albori di Cozzuolo e quello del ventunesimo secolo è incarnata, per esempio, dalla guida del presidente Redo Bezzo e dalla presenza nel consiglio direttivo di Luigi Dorigo.

 

Con il ricordo sempre vivo del padre di Bezzo, Mario, promotore e presidente del Comitato turistico di Cozzuolo e anch'egli legato a doppio filo al carnevale vittoriese.

 



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