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29 marzo 2024

Treviso

Cortei e campane contro i tagli: la protesta delle scuole materne

Mobilitazione delle scuole paritarie della Marca, "servizio irrinunciabile"

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Cortei e campane contro i tagli: la protesta delle scuole materne

TREVISO –Quasi tutte le 226 scuole dell’infanzia paritarie, ieri, sono scese in strada per protestare contro i ritardi e i tagli dei contributi a carico di Ministero e Regione.

Un’adesione molto elevata nella giornata di mobilitazione delle materne paritarie aderenti alla Fism, che, nella giornata dei diritti dei bambini, hanno fatto suonare alle 11 in punto, tutte le campane delle chiese delle parrocchie della Marca. Nel frattempo a Venezia i presidenti della Fism hanno consegnato al Prefetto di Venezia oltre 75mila firme , raccolte in appena tre giorni.

Nonostante le notizie positive arrivate l’altro ieri dalla Regione, che hanno confermato lo stanziamento di 42 milioni di euro relativi al 2014, rimane il grave problema del ritardo dei fondi nazionali e del taglio non ancora scongiurato. Per il 2015, la Legge di stabilità prevede, infatti, un ulteriore taglio ai contributi delle paritarie. “I soldi garantiti dalla Regione sono quelli relativi all'anno Scorso- dice Stefano Grando, presidente della Fism – ma non sappiamo nulla per quest’anno. Tagliare ancora vuol dire licenziare o mandare le rette mensile alle stelle”.

Ieri anche il vicesindaco Roberto Grigoletto, ha espresso solidarietà e vicinanza alle scuole materne paritarie: “ A causa dei pesanti ritardi della Regione le scuole paritarie rischiano di non vedere stanziati i contributi regionali fino a marzo del 2015. Se le spettanze per gli asili nido e le scuole paritarie non verranno erogate entro il 28 novembre tutto verrà rinviato a marzo del prossimo anno. E’ necessario invece lavorare affinché queste realtà, che prestano un servizio per tante famiglie, siano sostenute. E’ anche una questione di giustizia: queste scuole svolgono un fondamentale e irrinunciabile funzione pubblica, ma di questo le istituzioni fanno finta di dimenticarsi quando è il momento di riconoscere il dovuto”.

 



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