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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

La corsa alle armi? C'è. Ma, il problema, non sono i ladri...

Dal poligono di Anzano spiegano l'incremento degli iscitti al Tiro a segno

| Stefania Rotella |

| Stefania Rotella |

La corsa alle armi? C'è. Ma, il problema, non sono i ladri...

VITTORIO VENETO - “Nessuna corsa alle armi. Nessuna voglia di difendersi da soli imbracciando un fucile”. La vede così l’associazione Tiro a segno nazionale di Vittorio Veneto, con punto di riferimento il poligono di tiro di Anzano di Cappella Maggiore, dopo che in altre realtà era stato sottolineato “ci iscriviamo al poligono di tiro per difenderci dai ladri”.

 

L’aumento di persone al poligono, almeno a quello vittoriese, sarebbe dovuto a questioni meramente pratiche e burocratiche. “Con riferimento alle recenti notizie apparse sulla stampa riguardanti un incremento delle iscrizioni al Tiro a segno nazionale, la nostra sezione precisa che da alcuni mesi è in aumento l’accesso per l’iscrizione alla nostra realtà. Interesse prevalentemente finalizzato all’ottenimento del diploma d’idoneità al maneggio delle armi- dicono i responsabili del poligono- Ciò deriva dall’applicazione del decreto legislativo del 29/09/2013, n. 121, che impone alle persone già regolarmente in possesso di armi comuni da sparo, ma prive di licenza per il loro porto, di produrre, entro il prossimo mese di maggio, idonea certificazione medica che attesti il perdurare delle proprie condizioni psicofisiche necessarie per la detenzione delle armi. Il provvedimento legislativo, vigente dal 2013 ma diffusamente accantonato, nell’imminenza dello scadere dei termini previsti, costringe le persone interessate a scegliere se consegnare le armi possedute (ovvero liberarsene definitivamente) perché non è ritenuta più opportuna la loro detenzione e, di conseguenza, non sottoporsi a visita medica, sottoporsi a visita medica e produrre la certificazione all’ufficio di Polizia competente consentendo quindi la continuazione della detenzione delle armi già possedute, sottoporsi a visita medica, ma con essa richiedere il rilascio di una licenza di porto d’arma. Questa terza soluzione è da molti ritenuta più opportuna in quanto, ottenuta la licenza, si avrà la possibilità di trasportare le armi dal proprio domicilio al campo di tiro ove (al campo di tiro) poterle impiegare nell’attività sportiva”.

 

Quindi la corsa presunta ai poligoni è dovuta, secondo i responsabili dell’associazione vittoriese, a questi motivi. E non già ad una voglia/necessità di difendersi da soli da eventuali reati. “La sezione di Tiro a segno accoglie, in questo periodo, molte delle persone che scelgono di richiedere il rilascio di una licenza di porto d’arma- spiegano i vertici del tiro a segno di Anzano- A queste persone offriamo le lezioni teoriche e pratiche previste dalla normativa (in vigore da moltissimi anni), sottoponiamo i richiedenti alle prove d’esame e rilasciamo il diploma d’idoneità al maneggio delle armi, uno dei documenti attualmente richiesti per ottenere la licenza di porto d’arma. Oltre a queste persone che, lo ribadiamo, molte già posseggono un’arma, continuano regolarmente ad iscriversi alla sezione soggetti diversi, che intendono praticare la tradizionale attività sportiva del tiro a segno, avvalorata dai lusinghieri successi che le squadre agonistiche sezionali continuano ad ottenere nelle competizioni a cui partecipano”.

 


| modificato il:

Stefania Rotella

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