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24 aprile 2024

Treviso

Conte difende il decreto Salvini e avverte l'Anci:"Treviso pronta a lasciare l'associazione"

Anche Serena, sindaco di Villorba, contro i sindaci ribelli: "Comportamento dannoso e miope"

| Isabella Loschi |

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Conte difende il decreto Salvini e avverte l'Anci:

TREVISO - Decreto sicurezza, i sindaci della Lega contro il presidente nazionale dell’Anci Antonio Decaro per le sue dichiarazioni a favore di coloro che vogliono boicottare le norme contenute nel decreto sicurezza del ministro Salvini.

Il sindaco Mario Conte batte i pugni e lancia un avvertimento all’Anci e al suo presidente: “Chiedo con fermezza al presidente Antonio Decaro di prendere le distanze dalle dichiarazioni faziose e irrispettose delle istituzioni rilasciate dai sindaci e di chiarire una volta per tutte la posizione di Anci. In caso contrario - avverte Conte - valuterò con gli altri sindaci della Lega – dei quali mi farò portavoce - una profonda riflessione e una seria verifica con i vertici del partito sul nostro ruolo all’interno di Anci”.

Il conflitto dunque continua e diventa più acceso: Conte è pronto a lasciare l’associazione. “I sindaci che hanno detto pubblicamente di non voler applicare il decreto Salvini sono tutti appartenenti all’area di sinistra - sottolinea Conte - Mi chiedo dunque se Anci sia ancora un’associazione rappresentativa di tutti i Comuni e delle amministrazioni che li guidano, a prescindere dagli schieramenti politici, o se, al contrario, sia diventata un’associazione di partito”.

Con Conte anche il sindaco leghista Marco Serena, primo cittadino di Villorba: “Più che atto politico per contrastare la popolarità del Ministro Matteo Salvini, pare il canto del cigno di una parte politica che ancora non riesce a riprendersi dalla sconfitta elettorale”. “Trovo la modalità con cui questo sconclusionato procedere viene annunciato dannosa e miope - continua Serena - Dannosa perché rischia di causare danni a quelle comunità i cui sindaci non osserveranno la legge dello stato. Piaccia o non piaccia, la legge va applica finchè un Giudice non ne ordini la disapplicazione o ne dichiari l'incostituzionalità. Miope perché danneggia e svilisce la figura stessa dell'amministratore comunale eletto dai cittadini. Quale credibilità potrà conservare, un domani, quella istituzione ove i residenti potranno decidere se rispettare o meno le norme e le ordinanze comunali, scimmiottando così il sindaco che si fa beffa delle leggi dello stato?”.

 


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Isabella Loschi

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