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25 aprile 2024

Treviso

Contachilometri taroccati, indagati 22 rivenditori auto trevigiani

Maxi truffa scoperta dalla polstrada su vendita usato. Sotto sequestro 78 veicoli

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Contachilometri taroccati, indagati 22 rivenditori auto trevigiani

TREVISO - Operazione della Polstrada di Treviso contro i 'ritocchi' dei chilometri delle auto usate in 15 rivendite, con 22 indagati, tutti italiani.

Come noto, uno dei più diffusi e sgraditi fenomeni truffaldini legato al mondo del commercio dei veicoli usati è quello della riduzione del numero di chilometri realmente percorsi dal veicolo finalizzato alla rivendita dello stesso mezzo, una volta ridotto il numero di chilometri, ad un prezzo maggiore rispetto al reale valore di mercato del veicolo.

 

Il servizio è frutto delle indagini svolte dalla Sezione Polizia Stradale di Treviso, tra marzo e maggio scorsi, che si sono basate prevalentemente sull'analisi del flusso di veicoli provenienti dalle maggiori società di leasing presenti in Italia. Mezzi poi ceduti alle varie autorivendite, specie del trevigiano, per poi essere rimessi sul mercato ma, in taluni casi, dopo averne abbassato il chilometraggio.

Gli agenti hanno posto sotto sequestro 78 veicoli che stavano per essere venduti ai quali sono stati ridotti complessivamente circa 3.000.000 di chilometri, con una media di ribassi di oltre 33.000 km. chilometri per ogni auto messa in vendita. In alcuni casi è stata accertata la riduzione di oltre 100 mila km su auto del valore di oltre 50 mila euro.

 

In particolare, da un primo esame dei numerosi dati forniti dalle società di leasing, si  è potuto notare che molte ditte presenti nel territorio trevigiano pubblicizzavano la vendita dei veicoli tramite i propri siti internet, il portale internet online ”Autoscout24.it” o attraverso riviste specializzate nel settore, attirando il potenziale acquirente attraverso l’esposizione del chilometraggio già alterato di ogni veicolo al fine di trarlo in inganno. La stradale ha quindi effettuare un sopralluogo nelle diverse autorivendite in tutta la provincia di Treviso ed emerse dall’analisi dei dati pervenuti dai leasing.

Ciò consentiva di accertare, oltre alla presenza fisica dei veicoli di cui si era virtualmente individuato il “taroccamento”, anche di ulteriori veicoli con il chilometraggio alterato, commercializzati direttamente senza essere stati inseriti online, all’interno dei diversi parchi auto presi in considerazione.

Una volta terminata la verifica della sterminata mole di veicoli oggetto dall’analisi d’ufficio - si parla di quasi 1.500 veicoli nel solo periodo da gennaio ad aprile 2015 - nelle giornate di lunedì e martedì data 18 e 19 maggio, personale della polizia stradale, sulla scorta della successiva documentazione fornita dai leasing, è andato presso le varie autorivendite individuate come “sospette” al fine di comparare i chilometri forniti dalla società di leasing con quelli presenti sulle relative auto oggetto d’indagine, evidenziando delle gravissime alterazioni in ribasso degli stessi.

Per i titolari delle varie autorivendite coinvolte si configura il reato di tentata frode in commercio, con pene della reclusione fino a 2 anni, in alternativa a multe da oltre 2000 euro per ciascuno degli oggetto della frode.

Oltre alle auto sequestrate sono stati individuati anche altri 9 veicoli oggetto di contraffazione del chilometraggio ma non presenti in quanto già venduti a terzi verosimilmente ignari della frode subita. Queste persone sono già state contattate per essere sentite nei prossimi giorni in merito all’acquisto, in modo da poter essere messi in condizione di esercitare tutti i propri diritti. Inoltre, per questi casi, si procederà nei confronti dei venditori fatto sempre salvo il diritto di recesso dai contratti di acquisto dei veicoli ed il diritto al risarcimento del danno a favore degli ignari acquirenti in buona fede nei casi di accertate violazioni.

La polizia stradale fa comunque notare che, nelle centinaia di veicoli controllati, è emersa una percentuale di illecito inferiore al 10%, a dimostrazione del fatto che il tessuto imprenditoriale del settore risulta sano, quantomeno con riferimento alla casistica oggetto di accertamento.

 

 


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