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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

"Consiglio di Ceneda carbonaro": approvato il regolamento per le sedute "segrete"

La polemica lanciata dal consigliere Bastanzetti, che scrive al vice sindaco Turchetto

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

VITTORIO VENETO - “Consiglio di quartiere carbonaro”: è l’accusa lanciata da Michele Bastanzetti, consigliere nel comitato di Ceneda, ai colleghi e al presidente Massimo Santonastaso.

 

Il caso è scattato l’11 aprile scorso, data dell’ultima seduta, convocata a porte chiuse: sul piatto il nuovo regolamento interno del consiglio di quartiere, approvato poi all’unanimità da tutti i consiglieri (escluso l’assente Bastanzetti). “Non ho partecipato in quanto non è stata pubblicizzata ed era vietata al pubblico – dichiara il consigliere - Il che contrasta con il regolamento dei quartieri e lo statuto comunale”.

 

Ma è l’articolo 5, aggiunto e approvato l’11 aprile, a finire nel mirino di Bastanzetti: “Il nuovo regolamento ammette la possibilità da parte del presidente di indire sedute definite “aggiuntive” in modalità segreta, cioè non pubblicizzate e vietate al pubblico. Quindi: sedute pienamente deliberanti-illimitate per frequenza ed argomenti con non specificato numero legale” aggiunge il consigliere.

 

Le sedute di norma sono pubbliche, eccezion fatta per quelle che riguardano la sfera privata delle persone e per quelle aggiuntive. Secondo il nuovo regolamento, però, “il presidente può convocare sedute aggiuntive a carattere organizzativo, preparatorio o di approfondimento in sede riservata su richiesta di almeno due consiglieri”. Sedute su cui si potrà deliberare su qualsiasi argomento: “Si potrebbe votare, per esempio, anche sulla riqualificazione di piazza Duomo” spiega Bastanzetti.

 

Il membro del Sac ha quindi scritto al vice sindaco Alessandro Turchetto, che ha la delega ai quartieri, “per intervenire in merito”, visto che “questa tipologia carbonara di riunirsi, per deliberare su qualsiasi ordine del giorno e non solo per istruire i successivi, esula da spirito e lettera dei regolamenti comunali vigenti, a cui è obbligatorio che le attività del quartiere si conformino”.

 



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Roberto Silvestrin

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