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29 marzo 2024

Treviso

Il confronto tra Andreetta, Fastro e Zorzi

I rapporti tra PD e Lega

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Il confronto tra Andreetta, Fastro e Zorzi

TREVISO - Prosegue la carrellata sul dibattito nel PD provinciale, con l'approfondimento con i tre candidati alla segreteria provinciale. Mentre ci si avvicina alla conclusione del dibattito e buona parte dei circoli hanno votato, i risultati provvisori premiano il candidato Zorzi. I tre candidati rispondono alle medesime domande.

 

 

1. Mi pare che il bilancio del partito in questo momento sia positivo... Messe da parte le risorse per le spese correnti, quante ne rimangono per "fare politica" sul territorio?

ANDREETTA Posso dire, da segretaria uscente, che il risultato del bilancio è uno dei principali motivi di soddisfazione. Il lavoro fatto insieme al tesoriere ha portato ad un attivo ad oggi di circa 50 mila euro, tenuto conto che da almeno tre anni non arrivano più contributi dal Nazionale e dal Regionale. E questa segreteria è stata anche l’unica a erogare contributi ai circoli, che andavano al voto sopra i 15 mila abitanti. Quei 50 mila euro potranno essere utili per le attività dei circoli, che sono sempre in affanno. Aggiungo anche, nonostante il credito di circa 20.000 euro mai onorato dalla segreteria regionale.

 

FASTRO Al di là della situazione attuale, bisognerà svolgere delle analisi sul lungo periodo, per capire quali siano i margini per i prossimi anni. Sostenere economicamente il Partito è sempre più complesso: le risorse in entrata sono sostanzialmente quelle del tesseramento e dei versamenti da parte degli eletti. C’è bisogno di una gestione molto oculata che non significa certo non spendere nulla, anzi, bisogna spendere bene, investire in attività sul territorio, che per non possono essere al servizio di quello o dell’altro notabile di turno, ma devono avere come fine il bene comune di accrescere la posizione del PD, senza dimenticare che sarà importante contribuire alle prossime campagne elettorali, Treviso in testa.

 

ZORZI Mi risulta difficile rispondere a questa domanda, dal momento che l’ultimo bilancio consuntivo approvato risale al 2015. Di certo bisognerà prestare molta attenzione alla gestione delle risorse. Fare politica sul territorio costa molto e serve un’attenta politica di incentivi che premi le realtà che stanno lavorando bene e che stimoli quelle più deboli a fare meglio. Occorre quindi darsi degli obiettivi e perseguirli con efficacia ed efficienza, sapendo che su certe partite, come per i turni elettorali, sarà necessario un supporto ulteriore. Dobbiamo inoltre studiare forme nuove di autofinanziamento che permettano ai circoli di dotarsi delle risorse.

 

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2. Quale spazio potresti riservare alla comunicazione sul territorio, meno legata alle vicende interne?

FASTRO È un punto centrale del mio programma. Vogliamo una comunicazione continua e diffusa, che sappia sia portare all'attenzione documenti, studi, analisi, sia sviluppare messaggi semplici e facilmente assimilabili anche da chi guardi al Partito senza approfondire. I cittadini, specialmente quelli di centrosinistra, sono stanchi di propagande o simili e ci chiedono a gran voce rispetto tramite una comunicazione che sia completa e che veda nel destinatario un interlocutore che possa anche dire la propria e non solo ricevere un messaggio prestampato. Per come la vedo io, comunicazione non significa solo inviare dei messaggi, ma al contempo anche riceverli e i mezzi tecnologici attuali, se usati bene, possono fungere da sistema di continuo scambio.

 

ZORZI Saper comunicare bene in politica oggi è fondamentale. Serve poco impegnarsi a elaborare buone idee se non riesci poi a comunicarle in modo efficace e diretto. Dobbiamo studiare forme nuove di comunicazione che ci permettano di essere credibili, rilevanti e differenti. Senz’altro saranno curati meglio i canali social, le newsletter e il sito web, saranno previsti dei corsi di alfabetizzazione digitale per permettere ai nostri iscritti di impratichirsi con questi strumenti e ci sarà una maggiore attenzione a presidiare i media locali. Prima di tutto questo, però, occorre superare la distanza che ci separa dai cittadini. Dobbiamo ritornare in piazza, parlare con loro, cercare il contatto diretto, essere umili nel praticare ascolto e dialogo. Bisogna preparare i nostri iscritti con linee chiare, materiali comuni, modalità condivise. Si tratta di un compito delicato e non può essere lasciato all’improvvisazione, perché ne va della nostra capacità di spiegare alla gente le scelte che abbiamo fatto. Se penso alla riforma della sanità di Zaia o ai danni perpetrati dalla Superstrada Pedemontana, mi rendo conto che in passato abbiamo perso molte occasioni di accreditarci presso i cittadini proprio perché non siamo riusciti a spiegare loro le nostre ragioni in modo chiaro e diretto.

 

ANDREETTA E’ prioritario che il partito si apra all’esterno. Per recuperare gli elettori che si sono allontanati e soprattutto aprirsi alle tante persone che hanno voglia di impegnarsi senza steccati ideologici, ma che condividono i nostri valori: la laboriosità, la generosità, il dialogo e la responsabilità per il bene comune. E la grande partecipazione civica al referendum del 22 ottobre mi fa ben sperare che ciò sia possibile.

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3. La Lega in provincia svolge il ruolo e la funzione di "padrone del vapore"... quali azioni programmereste per "ridimensionarla", a partire dalle prossime elezioni amministrative?

 

ZORZI Non si combatte la Lega rincorrendola sul stesso terreno. Qualsiasi iniziativa condotta in questo senso è destinata a farci perdere consenso e credibilità. Pertanto è necessario abbandonare toni rivendicativi e rancorosi e iniziare invece a costruire con cura e umiltà una seria apertura verso tutte quelle forze che nel nostro territorio si trovano a condividere con noi una politica fatta di responsabilità e di buon senso.

Ritengo prioritario il dialogo con tutto quel civismo diffuso che si riconosce nel nostro stesso campo di valori, che intende la sicurezza non come un film western ma come cura della persona e del territorio, che coltiva la solidarietà come guida del proprio agire politico e amministrativo, che sa operare per la dignità di chi si trova ai margini, che è consapevole del bisogno di un ambiente sano, pulito e sostenibile. Partiamo da qui per costruire una proposta inclusiva, larga e aperta, che pretenda di essere maggioranza tra i cittadini, fiaccati dalla propaganda dietro cui la Lega nasconde tutte le sue colpevoli inefficienze.

 

ANDREETTA La Lega va sfidata sui temi. Ma non si possono commettere più gli errori fatti in occasione del recente referendum sull’autonomia. Con le incertezze, i dubbi, le divisioni, abbiamo ottenuto il risultato di regalare loro un argomento, quello dell’autonomismo e del federalismo, che è nostro, visto che se oggi possiamo aspirare ad avere maggiore autonomia in Veneto lo si deve alla riforma costituzionale fatta dal governo di centrosinistra nel 2001.

La Lega si batte non lasciandole praterie libere. Questo significa anche capacità di mettere in campo candidati credibili, capaci di impegnarsi senza steccati ideologici per il bene della comunità. Io dalla mia ho espresso un SI convinto consapevole che tale battaglia, che è dei cittadini veneti e non di Zaia o della Lega, è una battaglia giusta e il risultato mi ha dato ragione poiché sono andati a votare più elettori che alle regionali 2015, nonostante le posizioni dell’astensionismo.

 

FASTRO Pedemontana, MOSE, Veneto Banca, in tutti questi veri e propri drammi veneti il fil rouge è la presenza della Lega. Eppure mediatamente sembrerebbe che non paghi mai dazio. La verità non è questa perché a ben vedere in molte città la Lega ha pagato i propri continui errori, ma solo quando il PD è riuscito a proporre persone e programmi alternativi credibili.

Penso a Giovanni Manildo a Treviso, a Roberto Tonon a Vittorio Veneto o Carola Arena a Mogliano, prima ancora a Laura Puppato a Montebelluna, ma lo stesso potrebbe valere per tanti comuni minori. Sappiamo di avere un gap da recuperare e che dobbiamo essere perfetti. Bisogna che ognuno di noi metta da parte interessi minori per garantire sempre programma e interpreti migliori.

(Continua)

pietro.panzarino@oggitreviso

 



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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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