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25 aprile 2024

Conegliano

CONEGLIANO: UNA CITTA' SOTTO SHOCK

La paura e lo stupore dei vicini

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CONEGLIANO: UNA CITTA' SOTTO SHOCK

CONEGLIANO - Il quartiere di Campolongo è uno dei più popolosi della città e anche tra le zone più tranquille dal punto di vista della sicurezza. Trafficato sì, ma di certo chi giovedì mattina 16 settembre usciva per andare a lavorare o portare i figli a scuola non si aspettava quel via vai di forze dell’ordine e giornalisti.

Un quartiere residenziale, dove la gente generalmente non s’ignora, bensì si saluta anche se solo per cortesia, una comunità che sembra più un paesino, una frazione, piuttosto che il quartiere di una città. «Cos’è successo?» «Non hai sentito?C’è stato un omicidio stanotte» «Chi è? Tu sai niente?». Non si parlava d’altro al bar, all’edicola, alla macelleria del quartiere, quella mattina. E il giorno dopo e quelli ancora successivi.

In città di delitti ce ne sono stati, ma un omicidio è un omicidio e se succede vicino a casa tua, allora è diverso. «David e la sua famiglia partecipavano spesso alla vita della comunità – racconta Michele Padoan, presidente della Polisportiva Campolongo -, proprio qualche settimana fa Eliseo aveva partecipato al tradizionale pranzo dedicato agli Over 65 organizzato dalla Polisportiva». C’era andato da solo perché la moglie Laura e la figliastra Sally erano al mare, a Duna Verde, dove la famiglia possiede una casa.

«Due persone espansive, senza peli sulla lingua – li descrivono alcuni vicini - a volte forse anche con un linguaggio colorito e toni alti che però di certo non facevano pensare a malesseri più profondi». E quando hanno saputo che la morte di Eliseo non era stata il tragico epilogo di una violenta rapina, i compaesani si sono sentiti sollevati seppur al contempo siano rimasti impressionati nel sapere che nella tranquilla vita quotidiana del quartiere stava maturando un dramma umano tanto profondo.

«Qui qualche furto ogni tanto è capitato, avevamo paura che fosse stata una rapina – dice Luigina Marcon che abita qualche casa più in là – Li conoscevo, ma non ero in confidenza. Sono stati dei grandi lavoratori quando avevano l’occhialeria, spesso si vedeva la luce accesa fino a tarda notte». «Lei era una donna molto bella quando è arrivata qui – ricorda Vittorio Donadel che abita nella via accanto e frequentava la casa di David perché anni addietro portava via l’erba falciata del prato – C’erano problemi tra loro due, ma non mi sarei mai aspettato una cosa del genere».

«Non ci si aspetta mai un gesto tanto estremo e poi così studiato – dice l’edicolante Armando Tempesta – Tra marito e moglie si litiga e posso magari capire un gesto di rabbia del momento, ma tutto pensato così…». In molti avevano notato però che ultimamente Laura era trasandata, qualcuno dice che bevesse troppo. E si vocifera pure che ci fosse un’altra figura maschile a girarle intorno. Così il racconto della famiglia perbene, benestante e riservata si scontra con quello dei litigi, dell’aspetto trascurato di Laura, dei problemi psichici di madre e figlia, ma a tanto si poteva pensare fuorché a tutta quella premeditazione.

Elisa Giraud

 


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