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20 aprile 2024

Conegliano

CONEGLIANO: DOVE I BAMBINI DISTINGUONO UNA CROMA DA UNA LAMBORGHINI PRIMA DEI DENTINI

Nelle canzoni hip hop di un 24enne il ritratto di una città. Di una generazione. Di una società

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Conegliano - di Emanuela Da Ros

Istruzioni per la lettura. L’intervista che state per leggere è stata realizzata attraverso il fisso, il cellulare, un paio di social network tra cui – ovvio - Facebook, Youtube, Skype, Apple-mail. Le fotovideoinformazioni reperite qui e (on)lì sono poi state assemblate come si fa con la pellicola di un film in fase di montaggio. Eventuali sbavature, passaggi sfuocati, risposte perse nel vuoto sono dovute pertanto ai difetti tecnici della strumentazione utilizzata. Non alla bravura della scrivente. Né, tanto meno, all’interpretazione del soggetto intervistato, che – per quest’intervista – è stato svegliato nel cuore della notte. Vale a dire alle nove e mezzo del mattino.

Lui. Lui, l’intervistato è Tejaman “uno dei tanti. Uno dei tanti. Uno dei tanti ignoranti”. (Non è un’offesa: è una citazione, su cui torneremo).

In realtà, lui è Matteo Rossi. Coneglianese, 24 anni, chef di professione, Matteo è finito nella rete, cioè nel web, non per la sua bravura culinaria (magari è davvero bravo, e non lo sappiamo) ma perché scrive, canta, suona e balla musica da sballo. Musica hip hop che, parola mia, ha davvero stile.

Matteo Rossi, in arte Tejaman, da un anno vive a Roma, dove si è trasferito soprattutto per “continuare a fare musica con il suo gruppo, Yonkyclick, in un una città che è l’ombelico del mondo e che magari potrebbe offrirgli qualche chance in più rispetto a Conegliano. A Roma, Matteo fa il cuoco (ma niente cucina trevigiana), lavora le sue otto-dieci ore, compone, e suona. Convive felicemente con Emanuela, di cui è innamoratissimo, non si taglia le treccine rasta nemmeno sotto tortura (guardatelo e dategli torto), cerca di trovare la sua strada, di seguire la sua passione, di essere se stesso. Oltre ogni etichetta (rifiuta anche quelle discografiche, perché limiterebbero la sua libertà espressiva), oltre ogni standardizzazione. Il suo mito? Non ne ha uno (forse Bob Marley?), il suo partito politico (?), la sua critica alla società (?). Per Matteo Rossi niente e nessuno è criticabile a priori. Ma se leggete (meglio: ascoltate) i suoi testi, capite che questo ragazzino-occhiazzurri-treccine-piercing sul naso qualcosa da dire ce l’ha.

Il testo. Leggete cosa scrive nel brano “Uno dei tanti”.

Di sé.

Io sono Tejaman, uno dei tanti…ignoranti.

Uno degli sbandati che ti stava sempre dietro un banco. Uno di quelli che stava sempre in bagno.

Io bocciato, tu promosso con il debito.

Io il debito non l’ho voluto, io non voglio niente a credito.

Dei falsi amici.

Ora mi saluti sì.

Ma io non ricambio.

E’ più forte di me. Non è che me la tiro ma ne ho le palle piene dei ricordi dell’asilo.

Dei finti perbenisti

La tua Golf non sta in piedi

La tua sposa ha due fedi

Ancora di se stesso

Scusate. Io non ho fatto scuola.

Parlo come mangio e mi mangio ogni parola.

La classe non è acqua e io la bevo nello spritz.

Io sono un del branco. Apprendista, precario, con il mionimo. Io torno a casa stanco.

Di Conegliano (e del ricco Nordest)

Vengo da una zona dove i bambini

Distinguono una Croma da una Lamborghini. Prima dei dentini. Dei canini.

E ancora:

T'entro dentro dallo stereo, Conegliano città, la stessa di Del Piero.

Perché secondo Matteo Rossi Tejaman, Conegliano in Italia è conosciuta per 3 cose: il Prosecco,il Cima e Del Piero.

“Alex – dice Matteo - è l'uomo che ha dimostrato a tutti noi che con la costanza e l'impegno puoi arrivare ovunque anche partendo dalla provincia! Io Conegliano la richiamo spesso nei miei testi: mi sento di rappresentarla nel mio piccolo....e con lei c'ho questo rapporto d'amore e odio. Quando ci sto lontano, ne sento nostalgia. E quando ci torno, non vedo l’ora di lasciarmela alle spalle.”

D’altra parte, Matteo ha 24 anni e forse il suo orizzonte va oltre il Colle di Giano.

 

Mattia Gri & Wired

Il regista del video Uno dei tanti

Coneglianese, 27 anni, Mattia Gri, laureato in Scienze e Tecnologie multimediali di Udine ha realizzato il video Uno dei tanti di Tejaman.

Fotografo, cameraman, operatore tivù e regista, Mattia Gri ha recentemente partecipato alla Fiera dell’Audiovisivo di Cannes. Nella sua pagina fb di lui trovate qualche informazione inquietante: alla domanda Chi eri nel passato? È risultato che Mattia Gri fosse Napoleone Bonaparte.

Waterloo a parte, Gri merita attenzioni. Neolaureato, ha lavorato per la Rai, appena uscito dall’università. Con Giacomo Talamini (regista trevigiano, che si è beccato le attenzioni di Wired), ha fatto il direttore della fotografia del film Snake e Sahan Qi. Inoltre, con i compagni di università, sta realizzando un video per Caparezza.

 

 

 

 

 


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