GENTILINI: «I PROFUGHI CI PRIVERANNO DELLO STATO DI DIRITTO»
Necessario, secondo il prosindaco di Treviso, il blocco navale contro «l'invasione incontrollata»
TREVISO - Bisogna fissare la "linea del Mediterraneo", un blocco navale contro "l'invasione incontrollata ma gestita dai poteri forti" degli immigrati che sbarcano sulle coste italiane.
A suggerire di tornare ai tempi del generale Diaz e di spostare la linea del Piave nel 'mare nostrum' è il vicesindaco leghista di Treviso, Giancarlo Gentilini.
La sensazione dello "sceriffo" del Carroccio è che "questo fenomeno epocale sia un'emorragia che priverà l'Italia di quel bene supremo, per la sua esistenza e di quella del suo popolo, che è lo Stato di Diritto". Per Gentilini, "é improprio parlare di solidarietà quando questa può mettere in pericolo la sicurezza di un popolo".
L'esponente leghista dice poi di non poter fare a meno di farsi interprete "del martirologio di quei pensionati che con 300 o 400 euro al mese non sono più in grado di sopravvivere e che non trovano una giustificazione valida in ordine agli aiuti a questi 'profughi' che beneficiano di 1.200 euro al mese erogati a titolo di 'caritas' del nostro governo".