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23 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Coinvolta nella causa del Molinetto della Croda, l'assessore Lorenzon si dimette: "Voglio evitare imbarazzi per il comune"

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Coinvolta nella causa del Molinetto della Croda, l'assessore Lorenzon si dimette:

REFRONTOLO – Paola Lorenzon lascia l’incarico di assessore al sociale, sport, scuola, cultura, turismo, giovani e associazioni e di consigliere del Comune di Refrontolo. Oggi, venerdì, la 47enne, eletta lo scorso maggio con la lista “Per Refrontolo” del sindaco Mauro Canal, ha rassegnato le proprie dimissioni.

 

«Continuerò ad essere a disposizione del mio paese, di questa amministrazione e del volontariato» precisa Lorenzon. Una decisione, la sua, sofferta, ma dovuta. «In questi pochi mesi di percorso amministrativo è infatti emersa una possibile incompatibilità tecnica tra i ruoli da me ricoperti per il Comune e la posizione difensiva, che condivido con la Pro Loco di Refrontolo, nella causa civile attualmente in corso sui fatti dolorosi del 2 agosto 2014 nell’area del Molinetto della Croda. Le mie dimissioni vogliono quindi evitare ogni possibile futuro imbarazzo per il Comune o per me» spiega l’ormai ex assessore.

 

Paola è figlia di Pietro Lorenzon, deceduto due anni fa e anima dell’associazione Molinetto della Croda, che il 2 agosto di cinque anni fa ricopriva l’incarico di segretario contabile della Pro Loco. Alla morte del papà, con la mamma e il fratello ha ereditato la causa civile che coinvolgeva il padre insieme ad altre persone della Pro Loco.

 

«Da papà ho ereditato purtroppo una causa complessa, dolorosa e lunga, ma anche l’impegno in favore della comunità a prescindere dalla carica ricoperta. Continuerò quindi a seguire concretamente il suo insegnamento, per quanto mi sarà possibile, anche in futuro» conclude Lorenzon. 

 

«Sono molto dispiaciuto per le dimissioni dell’assessore Paola Lorenzon, che ringrazio per il lavoro sin qui svolto – interviene il sindaco Mauro Canal -. Non posso che manifestare tutta la mia stima e il mio rispetto per questa decisione, certamente sofferta, che da prova di grande senso di responsabilità nella gestione di una vicenda molto dolorosa per questa comunità, sulla quale, purtroppo, la giustizia è ancora chiamata a pronunciarsi».

 



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Claudia Borsoi

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