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28 marzo 2024

Montebelluna

COI PEZZI D’OMBRELLO SVUOTA LE CASSETTE DELLE OFFERTE IN CHIESA

In manette un algerino. A casa sua i carabinieri più di mille euro in monetine

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NERVESA DELLA BATTAGLIA – Ieri verso le 13, i carabinieri della Stazione di Nervesa della Battaglia hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di furto di Abdiche Ismail, algerino di 46 anni, residente a Vittorio Veneto ma domiciliato a Carbonera, coniugato, imprenditore (piccole riparazioni, lavori in muratura, imbianchino), pluripregiudicato, noto borseggiatore.

Da qualche tempo il parroco della chiesa di Arcade aveva notato come i suoi fedeli, notoriamente piuttosto generosi in quanto ad offerte, avevano drasticamente ridotto le elargizioni. Lo sfogo era stato raccolto da un fedele particolare della chiesa di Arcade, il sindaco, Domenico Presti. Costui (ex maresciallo dell’Arma), stupito, ha voluto vederci chiaro. E ha chiesto ad un amico, un investigatore privato della Ramses di Conegliano, Gabrielli Claudio, di effettuare, gratuitamente, un controllo.

Sono quindi state piazzate delle telecamere ritraenti il piazzale antistante la chiesa. Dopo aver analizzato i filmati dell’intera settimana scorsa, è stato individuato un transito sospetto, furtivo, alle ore 13 di domenica 29 aprile, al termine delle celebrazioni della mattina. A quel punto il sindaco ha segnalato tutto quanto ai Carabinieri di Nervesa. Nella mattinata di ieri si sono quindi infiltrati in chiesa, tra i fedeli, tre militari, fingendo di essere lì esclusivamente per pregare.

Poco prima delle 13 hanno visto l’algerino poi finito in manette avvicinarsi alla cassetta delle offerte, che ha “armeggiato” per circa quattro cinque minuti. Al termine delle operazioni l’hanno fermato: in tasca aveva 103 euro tra banconote e monete (i fedeli in questo caso, a dispetto della crisi, erano stati più generosi del solito), ma, soprattutto, un pezzo di ombrello (ritratto nelle foto) con attaccato all’estremità un nastro biadesivo.

Sulla cassetta delle offerte nessun segno. Poi è scattata la perquisizione a casa, dove sono stati trovati numerosissimi arnesi simili: più ombrelli erano già smembrati; alcuni sostegni erano già stati attrezzati con del nastro biadesivo; altri erano stati solo piegati alla bisogna. Ma la cosa più sorprendente sono stati i 1265,63 euro recuperati, di cui una grande quantità in monetine. I sospetti sono che l’algerino andasse avanti da tempo e che bazzicasse in più chiese.

L’algerino è ospitato, su ordine dell’autorità giudiziaria, presso le celle del Comando Compagnia di Montebelluna, in attesa del processo per direttissima che dovrebbe celebrarsi nella mattina di domani.

 


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