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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

CINTURE GIALLE AL PICCOLO RIFUGIO

Aikido con persone disabili: Manuela, Sandra, Denise e Cristina ottengono la cintura gialla

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Vittorio Veneto - “State assistendo ad un momento storico”. Così il maestro Gianpietro Vascellari si è rivolto al gruppone di circa venti allievi dell'Aikido Vittorio Veneto schierato sul tatami del palazzetto dello sport di Vittorio Veneto martedì 30 giugno.
Ma il momento era storico perché le allieve premiate con la cintura gialla, il secondo grado per gli aikidoisti erano Manuela, emozionata; Sandra, più quieta; Cristina, invariabilmente esuberante.

Manuela, Sandra e Cristina, più Denise assente ma ugualmente cintura gialla, sono quattro giovani persone con disabilità ospiti del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto che da novembre 2008 hanno seguito, ogni mercoledì pomeriggio, un corso di aikido personalizzato.

Ecco allora Manuela, Cristina e Sandra inginocchiarsi sul tatami, e, all'olè dei colleghi dell'Aikido Vittorio Veneto, buttarsi alle spalle la cintura bianca, ormai superata, ed indossare fiere quella gialla. Per poi iniziare l'allenamento serale assieme ai colleghi aikidoisti, mossa dopo mossa, combattimenti compresi.

La sperimentazione dell'aikido con le persone con disabilità è un'idea di Luca Gri, di Osigo, cintura nera terzo dan di aikido; assieme al collega di Vittorio Veneto Sandro Lucagnano e con la collaborazione della vittoriese Maddalena Neglia, e in accordo con lo staff del Piccolo Rifugio, ha ideato e poi realizzato un percorso di aikido adatto alle caratteristiche e alle difficoltà fisiche delle sue allieve. Ma comunque canonico: stretching, leve articolari, attacchi... E il grado che le quattro hanno guadagnato è meritato, mica regalato o “aiutato”.

“Mercoledì 24 giugno abbiamo fatto loro l'esame di cintura gialla, e l'hanno passato senza alcun errore! - conferma Gri-. Sono state bravissime, ci hanno stupito. Dovevano eseguire gli spostamenti di base, poi 4 tecniche per buttare a terra l'avversario e infine 2 tecniche a sorpresa, per vedere la capacità di memorizzare una tecnica quasi nuova. E in questo si sono dimostrate più brave di altri allievi...”

 


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