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19 aprile 2024

Nord-Est

La Cinquina del Campiello 2019

Il 14 settembre sarà ufficializzato il vincitore

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

La Cinquina del Campiello 2019

Padova – È stata selezionata nei giorni scorsi la cinquina finalista della 57^ edizione del Premio Campiello, concorso di letteratura italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto.

Nell’Aula Magna G. Galilei di Palazzo Bo, Università degli Studi di Padova, la Giuria dei Letterati ha votato tra gli oltre 290 libri ammessi al concorso dal Comitato Tecnico: al 1° turno con 7 voti Laura Pariani, “Il gioco di Santa Oca” (La nave di Teseo), al 2° turno con 7 voti Paolo Colagrande, “La vita dispari” (Einaudi) e con 6 voti Giulio Cavalli, “Carnaio” (Fandango), al 3° turno con 6 voti Francesco Pecoraro, “Lo stradone” (Ponte alle Grazie), e dopo altre votazioni, al ballottaggio con 6 voti Andrea Tarabbia, “Madrigale senza suono” (Bollati Boringhieri).

 

Durante la selezione la Giuria ha inoltre annunciato il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario. Il premio è stato assegnato a Marco Lupo per il romanzo “Hamburg” (Il Saggiatore).

La Giuria dei Letterati, presieduta dal Magistrato Carlo Nordio, è composta da autorevoli personalità del mondo letterario ed accademico: Federico Bertoni, Daniela Brogi, Silvia Calandrelli, Philippe Daverio, Chiara Fenoglio, Luigi Matt, Ermanno Paccagnini, Lorenzo Tomasin, Roberto Vecchioni, Emanuele Zinato.

 

Carlo Nordio, Presidente della Giuria dei Letterati, ha dichiarato: “Il numero e la qualità dei libri segnalati dimostrano anche più dello scorso anno la vitalità e i pregi della letteratura italiana contemporanea. La selezione della cinquina avvenuta in assoluta trasparenza è stata preceduta da una discussione collegiale ispirata al rigore e all’imparzialità con lo scopo di coniugare la qualità dei testi con la loro capacità di suscitare la riflessione e la curiosità”

 

Matteo Zoppas, Presidente della Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto, ha sottolineato: “Il Premio Campiello, fiore all’occhiello degli industriali del Veneto, è la testimonianza concreta dell'impegno sociale e culturale degli imprenditori, perché è la cultura, nella sua più vasta accezione, a rappresentare l’autentico collante identitario della convivenza civile e della crescita di una comunità. Perché la cultura ha un ruolo fondamentale nella formazione e nella costruzione dell’identità delle persone, anche nei momenti di difficoltà. È un principio in cui come imprenditori crediamo molto e che ci impegniamo a rendere concreto”.

 

Piero Luxardo, Presidente del Comitato di gestione del Premio, ha dichiarato: “Noi abbiamo un compito molto impegnativo, che viene svolto con abnegazione dalla giuria che è composta da grandi specialisti. È stata un'edizione molto combattuta, i libri meritevoli erano parecchi, avremmo potuto selezionare una decina anziché una cinquina quest'anno. Come capita con la vendemmia, ci sono annate buone e altre meno buone, questa è stata una delle migliori.”

 

Massimo Finco, già Presidente di Assindustria Venetocentro – imprenditori Padova Treviso, ha affermato: “Esiste da sempre un forte legame tra cultura e impresa, da cui è nato il Campiello, e che va oltre la logica della sponsorizzazione. Per noi, fare impresa e fare industria è fare cultura. E la cultura rafforza l’impresa. Una ‘cultura politecnica’, sintesi di umanesimo e scienza, di creatività e tecnologia. Sollecitare queste considerazioni nel 500° anniversario della morte di Leonardo, vuol dire ricordare agli italiani quanto cultura e impresa siano state capaci di portare l’ingegno italiano nel mondo. E riconoscere l’industria come patrimonio culturale dell’Italia. Cultura che implica educazione, ricerca, conoscenza. Questa cultura genera valori, capacità di comprendere la realtà, orientamento all’eccellenza. Educa i giovani, attrae i talenti, difende dalla paura. È l’antidoto alla demagogia e al populismo. Vuol dire capacità di studio, di approfondimento, di rifuggire dall’approssimazione, dall’improvvisazione, di cui il nostro Paese ha grande bisogno.”

 

Questa la motivazione con cui è stato assegnato il Premio Campiello Opera Prima: Hamburg è un libro sulla labilità della memoria e su come venga tramandata da un gruppo di lettori clandestini. In un mondo di macerie che ricorda le atmosfere di Fahrenheit 451, un coro di voci si ritrova, segretamente, ogni lunedì in una libreria. Non si tratta di una “allegra brigata” che si ritira su un colle ameno, bensì di una banda di resistenti che scorge nella lettura la medesima funzione che gli uomini primitivi attribuivano agli affreschi delle grotte di Lascaux.

Anche l’autore, in effetti, dichiara che «Si scrive per dar voce ad animali morenti». Così Hamburg mette in scena uomini e donne sconfitte dalla storia, famiglie costrette a nascondersi sotto terra per sfuggire al bombardamento alleato che nel 1943 rase al suolo la città anseatica. Pellegrini su questa terra, i personaggi del romanzo sono la «sabbia del tempo scomparso» cui allude il sottotitolo. La struttura esplicitamente metaletteraria incastona una serie di frammenti di libri e un apparato di immagini fotografiche; ricordando Austerlitz di Sebald e Mattatoio n° 5 di Vonnegut, Marco Lupo fa della maceria il tema e la forma stessa della sua narrazione: la trama ne esce martoriata, con originali effetti di disorientamento per il lettore.

 

Il vincitore della 57^ edizione del Premio Campiello sarà proclamato sabato 14 settembre a Venezia sul palco del Teatro La Fenice, selezionato dalla votazione della Giuria dei Trecento Lettori anonimi.

I Giurati vengono selezionati su tutto il territorio nazionale in base alle categorie sociali e professionali, cambiano ogni anno e i loro nomi rimangono segreti fino alla serata finale.

Il Premio è realizzato grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, Eni, Umana, Fincantieri, Cattolica Assicurazioni, Unioncamere Veneto, Alperia Sum, Veronafiere, Anthea, Somec, Seingim, Sidi, Texa e Treccani e con la collaborazione di MUVE, Grafiche Antiga, T Fondaco dei Tedeschi, Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene DOCG, Scuola del Vetro Abate Zanetti, Salviati. Community Group Corporate Communication, Rai Main Media Partner, Rai Cultura Media Partner.

Il Premio è patrocinato dalla Regione Veneto.

 


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