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25 aprile 2024

Oderzo Motta

Cimice asiatica mette ko l'agricoltura: danni per un milione di euro solo nell'opitergino

Ripercussioni negative soprattutto sui cereali. Si corre ai ripari

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Cimice asiatica mette ko l'agricoltura: danni per un milione di euro solo nell'opitergino

ODERZO - Ha già causato in Italia un miliardo di danni soprattutto ai frutteti e seminativi, ma anche a pomodori, asparagi, peperoni, melanzane, piante di patata e piante ornamentali. E' grande circa un centimetro, ed il primo esemplare in Italia è stato rinvenuto nel 2012. Si tratta della cimice asiatica, un insetto alieno (non autoctono) che ha colpito in prevalenza le regioni del Nord Italia, Veneto in primis. E nell’Optergino-Mottense i danni per ora, arrivano ad un milione di euro, interessando circa un centinaio di imprese agricole.

 

Il Consorzio TVB (Treviso, Belluno, Vicenza che raggruppa 10mila imprese agricole) è già corso ai ripari. Il presidente Valerio Nadal ha spiegato: “i cambiamenti climatici che stiamo vivendo potrebbero esserne la causa. Stiamo vivendo un vero e proprio sconvolgimento e siamo alla presenza ormai di un clima tropicale. Cerchiamo soluzioni sulla causa e studiamo come risolvere problema. Attualmente l’uva non è colpita, ma i piccoli frutti a bacca rossa lo sono. Stiamo cercando di monitorare i danni una forma così massiccia mai c’era stata”.

 

Visto che i danni cominciano ad essere consistenti Nadal assieme al direttore del Consorzio TVB Filippo Codato si è già mosso per andare incontro agli agricoltori colpiti dal micidiale insetto: “Abbiamo chiesto alla Regione di farsi parte attiva nel corso della Conferenza Stato-Regioni, affinché questo tipo di patogeno sia tra le cause assicurabili in forma agevolata per gli agricoltori. Sono infatti ingenti i danni causati dalla cimice asiatica alla frutta, agli ortaggi e ai seminativi”. Codato ha concluso: “In particolare nel territorio dell’Opitergino-Mottense hanno colpito le ripercussioni non scontate sui cereali, in particolare nel frumento le punture dell’insetto hanno comportato, non tanto diminuzioni di quantità, ma perdita di qualità fino a rendere in alcuni casi il grano non idoneo alla panificazione”.

 


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