Chi sta con Salvini non è cattolico? Szumski: "Non devo parlare di questo, ma prima aiuto i miei concittadini"
La replica del sindaco di Santa Lucia all'editoriale di don Cester. A Santa Lucia arriva anche Rete 4
SANTA LUCIA DI PIAVE - La questione migranti tiene banco a Santa Lucia di Piave. Dopo l’articolo di don Paolo Cester nel periodico parrocchiale “Insieme”, nel quale il parrocco aveva definito “non cattolici” quei fedeli che appoggiano Salvini, è arrivato il commento del sindaco Riccardo Szumski.
“Non spetta a me replicare sulla questione dei cattolici – spiega il primo cittadino -, e per quanto riguarda i migranti la mia posizione è nota. Prima aiuto i miei concittadini, poi gli altri. Soprattutto se per questo arrivano soldi pubblici, come i 35 euro”. Szumski ha ribadito che non spetta a lui dirimere la questione “religiosa”, e che comunque prima andrebbe “chiarita la questione dei profughi”.
Lo scorso aprile Szumski aveva rifiutato – rispedendoli al mittente – i 5 mila euro dati dallo Stato per l’accoglienza ai migranti. L’amministrazione aveva fatto sapere al Ministero dell’Interno di non voler partecipare a nessun programma di accoglienza, “stante la situazione dei tagli ai trasferimenti ai quali la nostra comunità è stata sottoposta negli anni, pur essendo virtuosa nei conti da sempre”.
Soprattuto in un periodo in cui l’amministrazione santalucese deve accollarsi anche “nuovi” costi di gestione, come quelli per i minori disagiati, che sono a carico del comune: 120mila euro annui di spesa. Inaccettabile quindi una situazione fatta di tagli ai comuni da una parte, e di aiuti a chi proviene da fuori dall’altra: questa la posizione del sindaco.
A Santa Lucia, a discutere dell’editoriale di don Cester e della posizione di Szumski sono arrivate anche le telecamere di Rete 4.
Si tratta di un caso destinato a finire sotto i riflettori dell’infinito dibattito nazionale.