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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

CHI SFORA PAGA

Scottà e la sua giunta dovranno restituire 50.000 euro

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CHI SFORA PAGA

VITTORIO VENETO - il Collegio dei Revisori dei Conti risponde con raccomandata alle domande dei consiglieri di opposizione Costa, Tonon, De Bastiani A., De Bastiani G., Botteon e Costantini.

L’11 luglio 2012 i revisori dei conti
Paparotto, De Luca e Nardin hanno risposto alle domande che i consiglieri di opposizione hanno ripetutamente posto sia verbalmente in consiglio comunale che per iscritto. La risposta è stata scritta dai revisori 10 giorni dopo le loro dimissioni e dopo numerevoli sollecitazioni.

Prima di entrare nel merito della missiva più attesa, quella sulle sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità, il consigliere Alessandro De Bastiani si chiede "se la risposta di revisori che si sono dimessi ha lo stesso valore di quella di un collegio legalmente costituito a tutti gli effetti".

La cosa importante è che il Collegio, pur non dichiarandolo esplicitamente, conferma che le sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità vanno applicate. Lo fa citando la Legge 183/2011 che stabilisce che “se la violazione del patto di stabilità sia accertata successivamente all’anno seguente a quello cui la violazione si riferisce, si applicano nell’anno successivo a quello in cui è stato accertato”.

"A questo punto - fa sapere De Bastiani -  appare strana un’altra questione: se la norma risale al 12 novembre 2011, perchè ci sono voluti 7 mesi per renderlo noto ai Consiglieri e perchè nel parere sul bilancio di previsione 2012 del maggio 2012, portato in Consiglio nel mese di giugno, il collegio non ne fa menzione?"

"E ancora ci si chiede: i revisori oltre che a comunicare l’esistenza della nuova norma ai consiglieri di opposizione avranno chiesto all'ente di provvedere all'applicazioni delle sanzioni".

Quali saranno a questo punto le conseguenze? "Dopo questo pronunciamento non ci saranno più scuse - continua De Bastiani - (Da Re per prendere tempo voleva interpellare anche ANCI e qualcun altro ancora) e gli amministratori di allora dovranno restituire il 30% dei loro emolumenti riferiti all’anno 2008. Dovranno pagare tutti, dal Sindaco ai consiglieri comunali, per un importo di quasi 50 mila euro così suddivisi: Scottà (in foto) circa 10.000 euro, Braido pressappoco la metà, gli assessori Caldart, De Bertolis, Saltini, Faraon e Maso dai 4 ai 5 mila euro ciascuno, lo stesso anche per il Presidente del Consiglio Antiga."

"Bastava il buon senso per stabilire quello che adesso è scritto nero su bianco sulla legge 183, - conclude De Bastiani - ma è evidente che non c’è buon senso che tenga per salvaguardare i privilegi della casta".

 


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