20 aprile 2024
Giorgio Pizzol | commenti |
« Roma non ebbe mai un'idea che fosse esclusiva e negatrice.... Essa accolse sempre e fuse nel suo seno, idee e forze, costumi e popoli. Così poté attuare il suo programma di fare dell'urbe, l'orbe. La prima e la seconda volta, la Roma antica e la Roma cristiana: volgendosi con accogliente simpatia e pronta e conciliatrice intelligenza a ogni nazione a ogni forma di vivere civile, niente ritenendo alieno da sé che fosse umano. Sono i popoli piccoli e di scarse riserve quelli che si chiudono gelosamente in se stessi in un nazionalismo schivo e sterile »
Cari amici, vi chiedo commentare questo testo esprimendo liberamente le vostre opinioni di consenso o di dissenso. Poi, se volete, andate a vedere chi è l'autore del testo. Poi ricommenterete (io credo) il tutto. Sono curioso di vedere cosa salterà fuori.
Giorgio Pizzol
Insegnante, avvocato, giudice di pace, giornalista. Sindaco di Vittorio Veneto dal 1975 al 1982. Senatore della Repubblica dal 1987 al 1992. Ha pubblicato: Uno e Molteplice; Pensiero del limite e limite del pensiero; Le stagioni del presente. Ha fondato la rivista DIA LOGO.
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