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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

Cesana: appalto per 20 posti letto, ma all'improvviso ne spuntano 30

Costa e De Bastiani: "Da dove saltano fuori? Questione inverosimile"

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Cesana: appalto per 20 posti letto, ma all'improvviso ne spuntano 30

De Bastiani, Costa

VITTORIO VENETO - Il Cesana stupisce ancora. Dopo il licenziamento misterioso del direttore Ciciliot e la sospetta indagine della Procura, dopo il silenzio sulla questione del presidente Botteon e il blocco dei lavori iniziati dall'impresa Camerin per ingrandire la struttura, spuntano ora 30 nuovi posti letto. Posti che non solo prima non esistevano, ma che per essere creati avevano portato a stipulare un contratto di appalto e a iniziare lavori che, ad oggi, sono fermi da circa un anno.

 

A chiedersi "da dove inspiegabilmente sbuchino 30 posti letto" sono i consiglieri comunale del Pd Alessandro De Bastiani e Giuseppe Costa, increduli della novità annunciata nei giorni scorsi dall'Amministrazione. "Alla faccia della trasparenza nessuno spiega da dove saltano fuori 30 nuovi posti per l'ospedale di comunità al Cesana Malanotti - esordisce De Bastiani - Acque ancora più torbide nell'ente vittoriese che fino a ieri doveva ingrandire l'immobile per far posto a 20 nuovi posti letto e che oggi scopre  di averne  30 a disposizione".

"Dopo il rifiuto della presidente Botteon di relazionare al sindaco e al consiglio comunale sui recenti fatti avvenuti nell'ente, culminati con il licenziamento del direttore Ciciliot e con l'interruzione dei lavori di ampliamente commissionati all'impresa Camerin - ricorda De Bastiani - nessuna spiegazione è ancora emersa e in più salta fuori un nuovo dilemma. Non c'è da stupirsi se cresce il clima di intolleranza tra amministratori dell'ente e cittadinanza. I vittoriesi, tenuti all'oscuro dei gravi problemi e dei fatti che sono avvenuti negli ultimi mesi,  si sentono defraudati del loro diritto di conoscere la verità su un bene che appartiene a loro". "La svolta amministrativa impressa dagli elettori con le elezioni della scorsa estate non ha trovato riscontri nelle istituzioni collegate all'amministrazione cittadina. In città si fa sempre più palpabile un clima di delusione per situazioni che avrebbero dovuto cambiare radicalmente e invece persistono come se tutto fosse come prima. Il consiglio di amministrazione rimane saldamente in mani leghiste e l'attuale maggioranza politica è trattata come se fosse ancora minoranza. La situazione dev'essere ribaltata al più presto mandando a casa gli amministratori dell'ente, politicamente delegittimati, per istituire un ente che operi con i criteri di trasparenza previsti dalla legge".

 

Anche Costa è incredulo alla notizia della misteriosa comparsa dei 30 posti. "L'Amministrazione del Cesana ha stipulato un contratto di appalto per la costruzione di 20 posti letto da dedicare all'Ospedale di Comunità e i lavori sono stati bloccati da circa 1 anno con relativo ricorso al tribunale. Come è possibile - si chiede Giuseppe Costa - che ne siano spuntati ora all'improvviso non 20, ma bensì 30 di posti letto?" "Dal  momento che parlare di trasparenza con gli amministratori del Cesana è come pretendere di far volare  gli asini", Costa prova ad azzardare qualche ipotesi.

"I 30 posti letto esistevano già nell'istituto  ( prova ne è che i lavori  non sono ancora conclusi)  ed erano posti utilizzati con alltre finalità  15 POSTI ( oppure  13) erano riservati a persone dimesse dall'ospedale che (a pagamento) venivano ospitate per uno o due mesi in attesa di una successiva collocazione (e nel frattempo seguivano un percorso di riabilitazione);  altri 15 POSTI (oppure 17) - il totale dà sempre 30 - sono stati presi dalla dotazione organica complessiva dell'Istituto ed etichettati come posti di Ospedale di Comunità". Di conseguenza l'Istituto palesa la sua efficenza  sia   spiazzando  il Direttore Generale dell'Ulss che aveva previsto l'avvio dell'Ospedale di Comunità nell'anno 2016  sia incrementando l'offerta di ben 10 posti letto". "C'è però - puntualizza Costa - un piccolo dettaglio che gli amministratori  sembrano aver trascurato : per il  primo mese di presenza in ospedale di comunità l'ospite non pagherà alcunché.   Quindi  l'Istituto dovrà  sostenere una maggior spesa di circa 40/45.000 euro al mese. Costo che verra', si presume, riversato sulle rette degli ospiti". Resta sempre senza risposta la domanda iniziale : a che serviva il contratto di appalto per ampliare l'istituto, quando i posti sono "sbocciati"  come primule al sole in questa dolce primavera? Era sufficente ristrutturare qualche stanza ed etichettare i posti letto in modo diverso. Che ne sarà poi del nuovo edificio ristrutturato quando  la nuova impresa avrà ripreso i lavori (dopo eventuali accordi stragiudiziali che comunque  costano)?"

 


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