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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

I cervi e l’Avis: un binomio realistico

La storia di un’altana annunciata e rottamata (per una buona iniziativa)

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I cervi e l’Avis: un binomio realistico

COLLE UMBERTO – Gianni Rodari lo chiamava il “binomio fantastico”. Come esercizio di stile (e di creazione) da far fare ai bambini, invitava i lettori della “Grammatica della fantasia” ad appaiare due parole appartenenti a due sfere semantiche lontanissime, a due mondi apparentemente inconciliabili. Per vedere che cosa ne sarebbe uscito.

Il “binomio fantastico” (cervi e Avis) di cui scriviamo può sembrare paradossale, ma di fantastico non ha nulla. Ha il vigore e il rigore della realtà. Pronti?

Primo passo. Otto anni fa, nel maggio del 2007, la Federcaccia di Treviso ha un’idea brillante: quella di posizionare in Cansiglio, in località Le Code, un’altana “a scopi didattici e di osservazione in particolare del cervo durante il periodo del bramito e delle nascite”. “La struttura – spiegano dalla Federcaccia provinciale – potrebbe essere un primo passo per coordinare parzialmente il flusso che si crea in zona nel periodo dei bramiti e per educare a comportamenti più corretti”.

Ad avvantaggiarsi di una struttura privilegiata per l’osservazione del territorio e della sua avifauna potrebbero essere anche le scolaresche e quanti desiderino avvicinarsi in punta di piedi alla magia del bosco.

 

Secondo passo. La Federcaccia trevigiana chiede dunque l’autorizzazione a Veneto Agricoltura, che la concede.

Terzo passo. Siamo nel 2010. Sono passati tre anni dall’idea dell’altana, e grazie all’aiuto in denaro della sezione vittoriese della Federcaccia e della Banca della Marca, oltre che all’opera di volontariato di Gino Sommariva, di Armando Rovato e di Flavio Cillo il progetto è buon punto. Mancano però otto mila euro per il completamento della struttura e i sette mila euro chiesti da un ingegnere per il collaudo. Scende in campo allora l’Ekoclub di Treviso che, a nome del suo associato Gino Sommariva, chiede alla provincia un contributo di 15 mila euro per “completare la struttura con relativo installa mento e collaudo, in un sito di importanza internazionale”.

Qualche mese dopo, visto che la provincia non risponde, il consigliere Claudio Dus attraverso la IV Commissione provinciale chiede di dibattere la questione e elargire eventualmente il contributo. Che non arriva.

Quarto passo. Siamo a gennaio del 2015. L’altana (quasi finita) diventa lettera morta. Anzi diventa l’oggetto di una missiva con cui la sezione provinciale della Federcaccia di Treviso invita Gino Sommariva a “utilizzare l’altana come meglio crede, svincolando qualsiasi responsabilità da parte nostra sul futuro e gestione della stessa”.

Quinto (e ultimo) passo. L’artigiano Gino Sommariva, che era stato uno degli ideatori dell’iniziativa, prende atto del diniego e informa Federcaccia e Ekoclub di aver provveduto a rottamare l’altana e di aver scelto di devolvere i 228 euro ricavati alla sezione dell’Avis di Vittorio Veneto. Ecco. Tutto qui. L’ipotesi di un osservatorio per i cervi in Cansiglio dopo un’odissea burocratica di otto anni è tramontata, ma a beneficio di una buona causa.

edr

 



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