Il centro islamico di Vittorio Veneto? "Porterà problemi di ordine pubblico insieme ai profughi"
Lo sfogo del presidente di Centro Giovanni Braido. La struttura forse pronta per primavera 2018
VITTORIO VENETO - Il centro culturale islamico di Via Mattei, in zona industriale a San Giacomo, torna sotto i riflettori. Potrebbe essere pronto per la primavera del 2018, ma in città c’è chi ha già alimentato la polemica: è il presidente del quartiere di Centro, Giovanni Braido, che ha scritto – nei giorni scorsi - una lettera al sindaco Roberto Tonon, chiedendogli di informare tutta la cittadinanza dell’arrivo del centro.
L’ex vicesindaco ha lamentato “il silenzio assordante del presidente di quartiere di san Giacomo in uno con quello del primo cittadino”, e ha ipotizzato un “futuro problema di ordine pubblico insieme ai 350 immigrati accolti in città, verosimilmente per imposizione della Prefettura”.
I lavori potrebbero terminare entro la fine di maggio del prossimo anno, anche se non è detto che la struttura sia pronta per quel periodo: si tratta dell’ex sede di un’azienda di autotrasporti, acquistata dall’associazione “Misericordia”, a ridosso della rotatoria che conduce alla zona industriale.
Non è la prima volta che Braido esterna il proprio dissenso nei confronti del progetto, che - una volta ultimato – attirerà centinaia di fedeli musulmani a Vittorio Veneto. Già a settembre il presidente di Centro aveva spedito una lettera al vetriolo a Tonon, definendo “scellerata” la scelta di concedere l’arrivo del centro in via Mattei.