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28 marzo 2024

Castelfranco

CASO BARCON, IL CONSIGLIO COMUNALE AI VOTI PER L’APPROVAZIONE

Lunedì sera Quaggiotto cercherà di mettere insieme i voti necessari

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CASO BARCON, IL CONSIGLIO COMUNALE AI VOTI PER L’APPROVAZIONE

VEDELAGO – Caso Barcon, lunedì sera il Consiglio comunale di Vedelago chiamato a votare per l’approvazione. Questo nonostante nelle ultime settimane ci siano state notizie che lasciavano presagire un allontanamento degli imprenditori dal piano industriale di Barcon, dove dovrebbero sorgere macello della Colomberotto e cartiera Rotocart. Ora il sindaco Paolo Quaggiotto (in foto), che ha sempre sostenuto il progetto, è a caccia di voti.

L’approvazione arriverà col voto favorevole di almeno 11 consiglieri su 21, ma i numeri sono tutt’altro che certi, dato che anche alcuni membri della Giunta voteranno quasi sicuramente contro. Solo lunedì si saprà quindi come andrà a finire.

Intanto, comunque, il caso della cartiera è arrivato ad interessare anche Castelfranco, dove il Comune pare sia intenzionato a vendere un terreno per realizzare la nuova industria. Qualche giorno fa il progetto aveva suscitato critiche anche da parte di Italia Nostra, a cui oggi replica il sindaco Luciano Dussin.

«Quanto affermato da Italia Nostra per la previsione di un aumento di volumi industriali in città mi consente di spiegare quanto segue: contrariamente a quanto successo in passato, dove i terreni venivano venduti prevalentemente in un'ottica commerciale rispetto alle reali esigenze produttive, oggi dobbiamo concentrarci solo su queste ultime.

Il terreno in questione andrà all'asta con costi e dimensioni tali da escludere qualsiasi appetito speculativo: oggi nessuno spenderebbe milioni di euro per rivendere a pezzetti aree industriali – recita una nota diffusa dal primo cittadino castellano - L'esempio di quanto è successo a Salvatronda non si ripeterà: a fronte di cinque milioni di metri cubi di edificato trasformato da agricolo in industriale (7 volte superiore a quello ipotetico di cui stiamo parlando in via Sile-Lovara), in otto anni dalla sua approvazione, è stato il fallimento dei fallimenti, nessuno ha costruito e nessuno è stato mai assunto.

Quando Luca Zaia dichiara la necessità di usare il territorio con oculatezza si rifà a questi principi: no al commercio dello stesso, si ad un utilizzo reale e per esigenze imprenditoriali contingenti».

 



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