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29 marzo 2024

Treviso

Carrellata sull'economia del Veneto

Intervista con il Presidente Mario Pozza

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Carrellata sull'economia del Veneto

TREVISO - La Camera di Commercio di Treviso -Belluno è un'istituzione pubblica, amministrata da imprenditori, che riunisce molti sottosistemi della realtà produttiva, che negli ultimi tempi sta cercando di superare la vecchia logica, secondo cui "piccolo è bello!". Purtroppo le strade intraprese per entrare in territori più vasti, rispetto ai tradizionali confini trevigiani, non sono univoche.

Mentre sono molteplici le realtà associative che si sono orientate verso il bellunese, come la CISL, la Uil, la Coldiretti ha un unico segretario, Confcooperative eccetera, Unindustria, invece, si è mossa da tempo verso Padova, con cui è programmata la fusione con il primo gennaio 2019, dopo che Vicenza si è sfilata dal progetto iniziale.

Ne abbiamo parlato con il Presidente della Camera di Commercio, Mario Pozza, eletto il 16 maggio 2016.

Questi alcuni elementi significativi del suo curriculum: Presidente dell’Associazione Curia Mercatorum, associazione di diritto privato, senza scopo di lucro del sistema camerale, che offre servizi di Mediazione e di Arbitrato. Ad essa sono associate, la Camera di Commercio di Treviso-Belluno e le Camere di Commercio di Pordenone e Gorizia. Vicepresidente di Unioncamere Nazionale, Presidente da due giorni di Unioncamere Veneto, componente del Consiglio Generale di Assocamerestero, Componente del Consiglio di Amministrazione di Aertre SpA, GRUPPO SAVE, la struttura societaria e la gestione dell’Aeroporto Canova di Treviso, Componente di Giunta nazionale Confartigianato con delega alla semplificazione e CCIAA.

 

1) L'aggregazione di Camera di Commercio Treviso-Belluno: come e perché è nata?

Le disposizioni legislative nazionali prevedono per le Camere di Commercio alcuni vincoli e limiti, entro cui è possibile mantenere la propria autonomia rispetto al passato. In particolare ogni Camera deve avere almeno 75.000 iscritti, requisiti che Treviso possedeva, ma che non aveva Belluno, nonostante la propria specificità, legata al territorio montano. Per mantenere l'autonomia bisognava che Belluno avesse il bilancio in ordine. Invece non lo aveva, anzi era costretta ad attingere dal fondo perequativo nazionale, costituito dalle Camere di commercio, per aiutare le realtà territoriali in difficoltà. Inoltre Belluno è una piccola realtà, mentre oggi per essere competitivi ci vogliono numeri più grandi e significativi. Per Belluno è stata una scelta obbligata. Nonostante Belluno abbia una maggiore lunghezza di confini con Vicenza, la storica integrazione tra Belluno e Treviso, attraverso Vittorio Veneto, è prevalsa nella scelta finale.

 

2) Quante sono attualmente le Camere di Commercio Venete, che si rapportano con le altre istituzioni regionali, a partire dalla Regione Veneto?

Sono cinque: due interprovinciali, Treviso-Belluno e Venezia-Rovigo, poi Verona, Vicenza, Padova.

 

3) A che punto è la Riforma delle Camere di Commercio, avviata ai tempi del Governo Monti nel 2012?

La riforma delle Camere di Commercio è ormai completata, licenziata un anno fa, controfirmata dal Ministro e dal Presidente della Repubblica. Si sta completando la riorganizzazione: attraverso gli accorpamenti, si perverrà a 60 Camere. Entro giugno dovremo avere la nuova e definitiva geografia delle Camere di Commercio nazionale. Il Veneto con le cinque Camere esistenti ha raggiunto gli equilibri richiesti dalla nuova legislazione.

 

4) Qualche novità significativa...

Certo. La riforma ha introdotto nuove competenze quali: L’orientamento al lavoro e alle professioni per i nostri giovani, la promozione turistica e dei beni culturali, il sostegno ai programmi di digitalizzazione delle PMI - Impresa 4.0. Altro caposaldo della riforma saranno le funzioni associate a livello regionale con un conservatore unico del Registro delle imprese. Bella sfida. La dimensione ottimale è quella regionale, ma con uno sguardo attento ai territori.

 

5) Anche le quote associative hanno dovuto subire degli aggiustamenti...

Il bilancio annuale della nostra Camera di Commercio, a seguito della Riforma, tiene conto che ogni impresa, che prima pagava 80 euro, oggi ne versa solo 45. Sulla base di tali risorse, oggi la Camera può contare su un bilancio consolidato di 18 milioni di euro annuali che servono per pagare tutti i servizi che le Camera di Commercio dà alla comunità delle imprese di Treviso e Belluno.

 

6) Negli ultimi tempi, si è parlato di progetti speciali per le Camere... ce li descrivi?

Alle Camere oggi vengono dati ulteriori compiti e responsabilità, sono i cosiddetti "progetti speciali", che possono essere finanziati con risorse da utilizzare solamente per questi progetti speciali: a) la digitalizzazione ossia Impresa 4.0; b) l'alternanza scuola-lavoro e alle professioni; c) promozione turistica del territorio. A questi tre ambiti sono stati assegnati delle risorse ad hoc, a partire dal 2017. Su questo ultimo versante, Unindustria trevigiana aveva espresso un orientamento non positivo, ma le altre categorie economiche hanno supportato la proposta. Di fatto da questi interventi sono stati acquisiti e messi a disposizione 1 milione e mezzo in più di euro all’anno, per continuare ad aiutare le imprese nel processo di modernizzazione, per sviluppare le risorse turistiche e per aiutare i nostri giovani a diventare bravi imprenditori e bravi lavoratori e dirigenti d’azienda.

 

7) Qualche dettaglio per l'alternanza scuola-lavoro....

Per l'alternanza scuola lavoro faremo dei voucher per le imprese, per sostenere il titolare, che riceve gli studenti inoltre saranno formati dei tutor aziendali, soprattutto per le piccole imprese, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Provinciale, con cui si è costituito un gruppo di lavoro e d’ indirizzo. Bisogna superare qualche criticità, sia per alcuni docenti, ma anche per le aziende. La nostra Camera di Commercio ha già il registro delle imprese, che sono iscritte per l'alternanza scuola lavoro. C'è ancora qualche incomprensione da superare tra noi e il MIUR. Al progetto alternanza collabora attivamente anche l' Osservatorio Economico.

 

8) Gli ultimi interventi significativi della tua Presidenza...

a) Abbiamo aperto le porte all'impresa con le vetrine dell’innovazione, allestite in via Toniolo e Piazza Borsa. Le vetrine sono tutte a disposizione delle imprese e periodicamente, ogni mese circa, vengono rinnovate e messe a disposizioni di aziende, ma anche delle istituzioni, come la scuola, le fiere, che possono far conoscere le proprie attività;

b) Sono stati messi a disposizione i locali della Camera di Commercio per le aziende. A novembre , un gruppo ha presentato il proprio piano finanziario sulla quotazione in borsa: è stato il primo battesimo di fuoco per un'impresa e un grande successo per gli investitori!

c) Ci stiamo muovendo per far capire a tutto il personale dipendente che la Camera di commercio è un ente di tipo pubblico che serve le imprese e quindi bisogna superare la logica e l'approccio di tipo squisitamente pubblico per una cultura lavorativa ad una marcia diversa, verso un forte rendimento al quale il personale è preparato.

 

9) Per concludere, come sono i rapporti con la Fondazione Cassamarca, che per molto tempo sono stati conflittuali?

C'è il contenzioso aperto, per il mancato trasferimento dell’immobile della nuova sede camerale: la Fondazione ha chiesto i danni per questo vicenda. Stiamo lavorando per chiudere questa partita, in Piazza Borsa abbiamo dei vincoli, bisogna fare una forte ristrutturazione. Dal 1950, anno di costruzione dell'immobile di 9.000 metri quadri complessivi, sono stati fatti solo piccoli restauri. Ora c'è bisogno di interventi molto importanti e molto onerosi, quindi dobbiamo trovare una nuova sede, La Giunta ha pubblicato due bandi per ricercare all'interno della città degli spazi adeguati. Ci sono state delle risposte, che però non corrispondono alle nostre esigenze. Quindi siamo in trattativa con la Fondazione per spostare la sede della Camera all'Appiani. Poi c'è la partita aperta del contenzioso. Ovviamente, se chiudiamo questa pratica con la Fondazione, dopo sarà facile risolvere anche l'altro problema, quello del contenzioso. La sede di piazza Borsa ha un valore enorme e la vendita ci dispiace. Ma se in centro alla città si realizzasse una bella struttura commerciale, accogliente con spazi adeguati ai trevigiani e ai turisti, sarebbe il più bel regalo che la Camera di Commercio potrebbe fare ad una città che sta crescendo sotto il profilo dell’immagine e dell’accoglienza.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 


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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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