Caro chirurgo, fammi un pene lungo così
A Milano 250 interventi all’anno di falloplastica. E la domanda continua…
| Emanuela Da Ros |
MILANO - Mentre Angiolina Jolie (notizia che oggi fa scalpore) si fa asportare entrambi i seni per non rischiare di ammalarsi di cancro, sempre più uomini (negli Stati Uniti, ma anche in Italia) vanno sotto i ferri per avere un pene così. Cioè di almeno due/quattro centimetri più lungo di quello che gli ha affibbiato mamma (natura).
A Milano, nel Centro di Medicina sessuale, dal 2006 a oggi circa 3 mila uomini hanno bussato alle porte degli ambulatori (e delle sale operatorie) per rifarsi quello che quand’erano bambini zia Ernestina (il nome è di fantasia) chiamava “il pistolino”. Ragazzi – tra i 25 e i 40 anni – ma anche una buona percentuale di adulti post cinquantenni, hanno chiesto, e ottenuto, di allungare il pene di 2-4 centimetri e di ingrossarlo fino al 30 per cento in più. Alcuni per sopperire, con un po’ di carne messa proprio lì, a un disagio che li penalizzava, altri per motivi puramente estetici.
Per farsi rifare il pene (operazione che sta diventando un po’ una moda, simile a quella – femminile - di farsi rifarsi il seno), i maschietti sono disposti a farsi mettere le mani addosso da un chirurgo (pare che siano 3 o 4, in Italia, quelli che ci sanno davvero fare), farsi tagliare e ricostruire il “legamento sospensore” e sborsare tra i 2 e i 7 mila euro. L’investimento, chiamiamolo così, ogni anno, a Milano viene fatto da circa 250 uomini. Il che significa che quasi ogni giorno, le sale operatorie del centro di sessuologia si aprono per… un pene.