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18 aprile 2024

Treviso

Capo scout adescava minori online, arrestato

La polizia ha fermato uno studente universitario 24enne durante un incontro con un 12enne trevigiano

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Capo scout adescava minori online, arrestato

TREVISO - Adescavano minori on line, chattando con loro via Whatsapp e Facebook, arrivando ad organizzare incontri a sfondo sessuale. Agivano separatamente, ma con la stessa “tecnica”: ogni giorno si scambiavano su Facebook messaggi con preadolescenti, tutte di sesso maschile, preferibilmente di notte. Poi intrattenevano rapporti gradualmente più diretti, con lunghe chiacchierate a sfondo sessuale su Whatsapp, e, infine, arrivavano le richieste di appuntamento.

La Polizia postale dell'Emilia Romagna ha arrestato a Treviso a novembre (ma è stato reso noto solo oggi) uno studente universitario 24enne di Padova che vive a Bologna, capo scout e impegnato nel volontariato, per atti sessuali con minorenne. Due mesi fa aveva organizzato un appuntamento a Treviso con un ragazzino 12enne del posto, che ha incontrato nella sua stanza. Dopo averlo pedinato la Polizia postale, che nel frattempo aveva identificato il 24enne attraverso numerosi controlli e intercettazioni sui social network, lo aveva arrestato con l'aiuto di uno dei genitori della vittima, e sottoposto all'obbligo di dimora con una decisione dell'Autorità giudiziaria.

Dopo essere finito in manette lo studente universitario ha negato tutto, mentre il minore, sentito dagli agenti, ha ammesso che l'incontro aveva come fine un approccio sessuale. Le indagini erano scattate dopo che una coppia di genitori bolognesi aveva segnalato alle forze dell'ordine gli anomali contatti virtuali tenuti con entrambi dal figlio adolescente. In questo caso, però, tra il ragazzino e i due adescatori non c'era stato alcun contatto fisico.

Durante le attività investigative, gli agenti hanno denunciato anche l'altro adulto, un metalmeccanico 48enne di Taranto, residente da anni a Modena, con precedenti per pornografia minorile e abuso su minori.   

Su internet, sia il capo scout sia il metalmeccanico frequentavano gli stessi circuiti e condividevano le stesse 'amicizie'.    Su Facebook il 24enne utilizzava il suo vero nome e cognome e aveva 658 amici, di cui circa la metà preadolescenti e adolescenti. Il 48enne, invece, usava sul social network un' identità falsa e riuniva 209 contatti, 180 dei quali di ragazzini tra gli 11 e i 15 anni.

 


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