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28 marzo 2024

Treviso

Caldato scrive a Renzi e agli iscritti del Pd

Lettera aperta della consigliera comunale, espulsa dal partito

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Caldato scrive a Renzi e agli iscritti del Pd

TREVISO - A pochi giorni dalla decisione della commissione di garanzia provinciale di espellere Maristella Caldato dal Pd“in quanto responsabile di gravi danni all’immagine del partito”, la consigliera comunale di Treviso scrive una lettera aperta indirizzata al segretario nazionale Matteo Renzi e a tutti gli iscritti del Partito democratico.


“Sono iscritta al Partito Democratico fin dalla sua fondazione, ricoprendo, dal 2008, la carica di consigliere comunale della città di Treviso - scrive Caldato - Ho incontrato la cittadinanza nelle piazze e nelle vie della mia città, nei banchetti del Pd, ascoltando i loro problemi. Questa gente mi ha fatto capire fino in fondo che la politica è un servizio, null’altro che uno strumento per cercare di creare delle condizioni di vita basate sulle pari opportunità, tra tutti i cittadini, secondo merito e capacità, dove il senso di equità e giustizia legale e sociale devono regnare sovrani. Questo è il senso del mio modo di fare politica, non compreso e non condiviso dal mio Partito, o meglio, da coloro che nel partito militano per la ricerca di un appagamento personale. Per questo sono sempre stata discriminata - continua la consigliera più votata alle ultime elezioni comunali con 568 preferenze - osteggiata, derisa e finanche processata. Espulsa per non aver votato o votato contro, in qualità di consigliere comunale di maggioranza, a provvedimenti amministrativi dell’amministrazione in carica, in contrasto con il programma della coalizione Treviso Bene Comune, cioè non ho partecipato al voto o ho votato contro ad atti che sono una continuità con le linee di indirizzo delle precedenti amministrazioni leghiste”.

“Non si può, non si deve, tacere e votare sempre e solo in conformità ai desiderata dei gruppi al potere ed ai loro uomini che li rappresentano in una coalizione di maggioranza, anche se questi ultimi sono i primi a violare le norme dello Statuto e dei Regolamenti di Partito, perchè è questo il modo troppo comune di intendere e fare politica in un Partito.

Cari iscritti - continua Caldato puntano il dito contro la commissione di garanzia - non sono delusa né scoraggiata, la mia espulsione è solo un piccolo atto di una Commissione di Garanzia al servizio del gruppo al potere nella mia città, che non serve assolutamente al partito ed alla comunità che rappresento, così come non scalfisce i valori ispiratori della buona politica, ma rappresenta esclusivamente un esibizione di attempato potere effimero che si esaurisce nella nullità morale ed etica di chi lo esercita”. A voi Iscritti, che potrete continuare a militar nel partito, mi sento di indicare la strada del rispetto, della tolleranza e della condivisione dei valori degli ultimi della nostra società, perché è in essi che si trova la forza per esercitare un ruolo nella politica”.

“A te Matteo Renzi, troppo impegnato nel ruolo di premier, mi corre l’obbligo di ricordare che sei anche il Segretario Nazionale del Partito Democratico, incarico che non si può delegare in toto ai vice segretari: così facendo tu stai rifiutando un impegno che é insito nel tuo ruolo di segretario politico che presuppone sacrificio costante, conoscenza e governo delle anime del Partito, nonché una presenza sul territorio allo scopo di richiamare alla politica i troppi, ormai, che hanno trasformato un servizio in mero strumento di potere a favore di pochi oppure di se stessi”. “Per me - conclude - semplice iscritta con un piccolo ruolo istituzionale, il compito di continuare la mia battaglia per dimostrare che non sono i potenti di turno che governano il partito, ma i semplici iscritti che rispettano lo statuto ed il relativi regolamenti”.

 


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