29/03/2024velature estese

30/03/2024pioggia debole

31/03/2024pioggia debole e schiarite

29 marzo 2024

Calcio

Calcio

Calcio scommesse, ex moglie Rajcic ritirò soldi combine

Guberti ruppe cellulare dopo aver venduto partita, Donda pianse. Le indagini riguardano un Bari-Treviso del 10 maggio 2008 (0-1)

|

|

Calcio scommesse, ex moglie Rajcic ritirò soldi combine

BARI - L'ex moglie di un calciatore biancorosso che ritira il danaro di una combine a Treviso e lo porta a Bari, un atleta biancorosso che dopo aver 'venduto' al telefono una partita agli avversari distrugge il cellulare e un altro che sa della combine e scoppia a piangere perché è contrario.

 

C'é anche questo negli atti della procura di Bari che due giorni fa ha notificato a 33 indagati, 27 dei quali sono calciatori, l'avviso di fine indagine per frode sportiva per le partite di serie B Bari-Treviso (10 maggio 2008, 0-1) e Salernitana-Bari (23 maggio 2009, 3-2), e di serie A Bari-Sampdoria (0-1) e Palermo-Bari (2-1) della stagione 2010/2011.

 

Dagli interrogatori di tutti i calciatori allegati agli atti emerge che Antonio Conte, che allenava il Bari nelle partite di B incriminate, non sapeva nulla della compra-vendita dei match fatta dai suoi calciatori. Netto è in proposito il giudizio espresso nell'interrogatorio dall'ex difensore Marco Esposito mentre parla di Salernitana-Bari.

 

"L'allenatore – sottolinea Esposito - è una persona abbastanza severa, cioé voleva sempre vincere, voleva sempre fare bella figura. Se avesse saputo una cosa del genere secondo me succedeva... poteva succedere qualcosa, nel senso che poi lui non è uno... nel senso una persona che... un mediatore...".

 

Dalle carte dell'inchiesta emergono anche fatti curiosi. Uno di questi è legato all'incarico che avrebbe ricevuto l'ex moglie del biancorosso Ivan Rajcic (ora al Benevento), Nives Matasic. La donna - secondo i carabinieri - fu incaricata da Rajcic di ritirare a Treviso il compenso per dieci calciatori del Bari che - secondo l'accusa - si erano impegnati a perdere la partita in cambio di 7.000 euro a testa. Il particolare lo racconta ai carabinieri baresi Andrea Masiello, ex del Bari, interrogato il 30 luglio 2012. "Ivan Raicic - annotano i militari nell'informativa alleata agli atti dell'inchiesta – fu un altro promotore dell'accordo tanto da mandare la propria consorte Nives Matavic a Treviso, per ritirare il compenso per i calciatori del Bari".

 

E Masiello mette a verbale: "So perfettamente che l'ex moglie di Rajcic doveva andare a Treviso
a prendere questi soldi e portarli a Bari". Sul ruolo che avrebbe avuto la donna (che vive all'estero) i carabinieri non hanno compiuto verifiche, ma la circostanza che fu Rajcic a distribuire il danaro della combine è confermata da Marco Esposito che ha ammesso anche di aver ricevuto 20.000 euro  dal compagno di squadra croato.

 

Non tutti gli atleti biancorossi furono però d'accordo nel vendere le partite agli avversari. Tra i pochi contrari c'é lo straniero Mariano Martin Donda, che stando al racconto fatto da Esposito ai carabinieri, "ebbe addirittura una discussione con Santoruvo a seguito della quale si mise a piangere".

 

Dice Esposito: "Eravamo in ritiro. Andai io a dirgli (a Donda, ndr): 'Stai tranquillo, tu fai quello che devi fare, non ti preoccupare perche' comunque tu sei abituato a fare... fai quello che devi fare, cioé fai la tua partita come devi farlà". E fu così.

 

Lui, Donda - sottolinea - fece la sua partita perché non era persona che fa queste cose". Abituato a fare altro - secondo l'accusa - è invece l'ex barese Stefano Guberti che dopo aver parlato al telefono con il capitano della Salernitana, Luca Fusco, per dirgli che per la combine era tutto ok, distrusse il suo cellulare. "Terminata la telefonata - scrivono i carabinieri - Guberti si attivò per distruggere il cellulare utilizzato per perfezionare la combine con la Salernitana e, dopo averlo immerso  nell'acqua di una piscina di pertinenza dell'albergo ove soggiornavano, lo gettò nella spazzatura".

 

A raccontare il particolare ai militari é Andrea Masiello che descrive con dovizia di particolari la
scenetta: "Lui va fuori dall'albergo, c'era una piscina, e in pratica prende il telefono, lo bagna nella piscina e poi lo va a buttare di fronte all'albergo, dove c'era la spazzatura".

 

 

 

Approfondimenti

 

La partita Bari-Treviso – venduta secondo la procura di Bari dai biancorossi per 70.000 euro -
divise lo spogliatoio barese. In 10 accettarono il denaro (Ivan Rajcic, Vincenzo Santoruvo, Davide Lanzafame, Jean Francois Gillet, Marco Esposito, Nicola Belmonte, Nicola Strambelli, Massimo Bonanni, Massimo Ganci, Vitangelo Spadavecchia) mentre tutti gli altri, stando agli accertamenti della magistratura, respinsero l'accordo illecito.

 

Tra quelli contrari lo straniero Mariano Martin Donda, che stando al racconto fatto da Esposito
ai carabinieri, "ebbe addirittura una discussione con Santoruvo a seguito della quale si mise a piangere".

 

Nell'interrogatorio del 9 agosto 2012, Esposito dice che "i promotori dell'accordo illecito furono Ganci, Santoruvo e Rajcic, mentre i contrari erano Cristian Stellini, gli altri stranieri, Gianluca Galasso, Alessandro Gazzi, Andrea Masiello, Giovanni Marchese e i giovanissimi". Per alcuni di loro (Stellini, Galasso, Gazzi e Donda) la Procura ha chiesto l'archiviazione con riferimento alla presunta combine di Bari-Treviso.

 

Parlando della reazione di Donda, contrario alla combine, Esposito fa mettere a verbale: "Eravamo in ritiro - racconta -. Andai io a dirgli: 'Stai tranquillo, tu fai quello che devi fare, non ti preoccupare perche' comunque tu sei abituato a fare... fai quello che devi fare, cioé fai la tua partita come devi farlà". E fu così. Lui, Donda - sottolinea - fece la sua partita perché non era persona che fa queste cose".

 

Esposito riferisce, poi, dopo la partita che egli stesso ha definito "ridicola", il direttore sportivo Giorgio Perinetti disse loro che se avessero perso il derby contro il Lecce li avrebbe mandati in ritiro sino alla fine dell'anno. Di Perinetti parla anche Strambelli nel suo interrogatorio del 16 agosto
2012. "Passò stanza per stanza - racconta - a dire a tutti i calciatori di giocare al meglio quell'incontro".

 

Santoruvo negli spogliatoi - sintetizzano nell'atto i carabinieri riportando le dichiarazioni di Masiello - comunicò "che i giocatori del Treviso erano disposti a dare i soldi per vincere la partita e per salvarsi", senza parlare, almeno in quell'occasione, di cifre ("Io di cifre non ho sentito parlare...", dice a verbale Masiello).

 

Successivamente alla partita l'ex del Bari venne a sapere che i "calciatori del Treviso" erano stati parecchio generosi perché avevano elargito una grossa somma di denaro ("Io so che erano tanti a soldi a testa, poi venni a sapere che poi presero tanto").

 

Anche Masiello conferma che l'allenatore dell'epoca del Bari, Antonio Conte, ora alla Juve, non fu coinvolto e così come il suo staff fu escluso dalle riunioni in cui Santoruvo parlava dell'accordo con il Treviso, finalizzato a perdere la partita in cambio di denaro ("quando ha fatto la proposta Santoruvo, eravamo soli nello spogliatoio"). L'ex allenatore del Bari, a dire di Masiello, preparò la partita nel migliore dei modi. (ANSA)

 

Altri Eventi nella categoria Calcio

Scudetto 2022, Milan campione d'Italia
Scudetto 2022, Milan campione d'Italia

Calcio

I rossoneri vincono 3-0 sul campo del Sassuolo, inutile il successo dell'Inter contro la Sampdoria

Scudetto 2022, Milan campione d'Italia

ITALIA - Il Milan vince lo scudetto 2021-2022 ed è campione d'Italia.

Le società Sportive

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×