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25 aprile 2024

Treviso

Bottacin: i contrasti tra le forze di maggioranza nel Veneto

La democrazia diretta limitata dalle partecipate

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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Bottacin: i contrasti tra le forze di maggioranza nel Veneto

TREVISO - Con il nuovo anno, in attesa che a primavera si torni a votare per la Regione Veneto, ( recentemente è stata fissata come data il 17 maggio per tutto il territorio nazionale) OggiTreviso apre una finestra, per favorire la conoscenza di quanto è successo e succederà in Regione, con particolare interesse agli effetti nella Provincia di Treviso.

Tra gli 8 Consiglieri Regionali trevigiani, Diego Bottacin, ha parlato della sua esperienza con un saggio dal titolo evocativo "Nella pancia del Leone", edito da Marsilio.

Alcune sue riflessioni sono state oggetto di questa intervista. Bottacin è stato un protagonista della vita politica trevigiana dalla metà degli anni '90, quando da sindaco di Mogliano diede vita al movimento noto come "la stagione dei sindaci".

Fu dirigente di primo piano per quell'area politica, che mise i primi passi e la base per la nascita del Partito Democratico. Anche le frizioni iniziali tra i provenienti dalla base di sinistra e quelli provenienti dall'esperienza dei popolari misero in atto il suo progressivo allontanamento dal PD, nelle cui liste fu eletto e lo portarono al Gruppo Misto in Regione nel 2010, nelle cui file siede oggi.

La notizia di grande interesse, emersa durante il colloquio, appare la possibilità reale di un'eventuale terza candidatura per la Presidenza della Regione, a cui si sta lavorando ....

Ecco l'intervista.

1. I provvedimenti della Regione Veneto che hanno avuto l'impatto più significativo in Provincia di Treviso.

Sono questi gli aspetti di maggiore interesse, dal mio punto di vista:

a) l'ospedale e la cittadella della salute a Treviso. Prima di tutto l'insufficienza delle risorse derivanti da riparto del fondo nazionale, che, fondata sostanzialmente sulla base della spesa storica, ha penalizzato Treviso, che aveva già ridotto il numero degli ospedali, rispetto a Verona e a Venezia. In base al trasferimento procapite, di circa 2000 euro a persona, Treviso è stata penalizzata di circa, almeno 200 milioni annuali. L'ospedale di Treviso, che rende un servizio a tutta la provincia di Treviso e Belluno, con oltre 1 milione di bacino utenze, ha il 60% della superficie dell'ospedale di Treviso fuori norma. L'organizzazione dei padiglioni, delle sale operatorie e la logistica complessiva comporta inefficienze e diseconomie enormi. Se non si dà avvio ad un profondo intervento edilizio e tecnologico, l' ospedale non sarà in grado di svolgere il suo ruolo. Il progetto avviato e finanziato, a mio giudizio, è destinato a impantanarsi.

b) Nella Sinistra Piave e soprattutto nelle zone a più alta dispersione abitativa, la Regione ha continuato con la politica dei piccoli sussidi, assolutamente inefficaci e non ha effettuato gli interventi soprattutto di investimenti sulla banda larga, che sono la priorità, per collegare la montagna e le aree a minore densità, per favorire le opportunità di crescita e sviluppo. In queste zone si è puntato a dare contributi clientelari.

2. La differenza intra ed extra moenia della Regione ai tempi di Galan e di Zaia...

Dentro la Regione non è cambiato niente. La Giunta e gli equilibri politici sono gli stessi con questa differenza: prima era la Lega che poneva i veti, oggi invece è Forza Italia ed ex-pdl che ostacola Zaia... Questa, comunque, la differenza maggiore: Galan faceva le scelte, giuste o sbagliate che fossero, più spesso sbagliate, ma si assumeva la responsabilità di giocarsi il consenso sulle scelte, Zaia non ha fatto nulla di significativo, non c'è una sola opera o una riforma o una riorganizzazione, un taglio, un intervento significativo, che sia attribuibile alla volontà e alla scelta del Governatore del Veneto. Insomma un fallimento totale.

3. La tua iniziativa più significativa andata in porto in qualità di Consigliere Regionale...

Con un emendamento mio, è passata la possibilità di sostituire i medici di base, attualmente autonomi, in dipendenti del sistema sanitario delle Ussl: ciò comporterebbe un significativo miglioramento, una forte responsabilizzazione dei medici di base sui risultati di salute della popolazione assistita e un significativo risparmio da investire nelle strutture sanitarie territoriali.

4. Quella più importante, dal tuo punto di vista, che non è andata in porto, perché "snobbata"... L'accorpamento delle funzioni proposto, che avrebbe comportato l'obbligo di gestione associata delle funzioni da parte dei comuni, su base di almeno 100.000 abitanti. E' il fallimento più clamoroso della politica leghista in Veneto che, in nome del localismo, ha avvallato il permanere della frammentazione campanilistica, nella gestione di tutti i servizi pubblici comunali, con una vergognosa dissipazione di risorse pubbliche e uno scadimento drammatico della qualità e dell'efficienza dei servizi erogati.

5. La retorica dei virtuosi ossia del "siamo i migliori" in stile Forza Italia e in stile Lega, come descritta a pagina 35 del tuo saggio...

Siamo migliori in alcuni aspetti, ma sicuramente la politica non ha dimostrato nulla rispetto alle altre regioni, con molti esempi negativi, come le partecipate, il numero dei dipendenti, la modalità di erogazione dei fondi, con l'abitudine delle "leggi mancia", che specie nelle ultime settimane sono aumentate a dismisura, alla vigilia delle prossime elezioni.

6. I punti di forza e di debolezza tra Zaia e Moretti per le regionali del 17 maggio 2015...

Quello di Zaia è la notorietà, alimentata da una notevole capacità mediatica, efficacia comunicativa, invece la debolezza è la coalizione sfasciata con la Lega divisa, con gli amici di Tosi all'opposizione interna, dilaniata dalle guerre intestine, condannata a non poter cambiare, dopo 10 anni di Governo, una carta che ormai non può proporre più! Le due realtà tra amici di Zaia e di Tosi sono quasi due partiti anche in Regione, con una forza contrattuale più o meno a metà.

Moretti: la sua debolezza dipende dal fatto che è meno nota e non ha esperienza di governo regionale; la sua forza: è l' unica tra i due che può con maggiore credibilità proporsi come scelta di discontinuità e cambiamento: ma deve parlare delle proposte, non d'altro....

7. La collocazione delle altre forze regionali e la loro dislocazione a favore dell'uno o dell'altra...

Auspico che Zaia e Moretti non rimangano le uniche due opzioni in campo. Il grado di sfaldamento della coalizione di centro-destra è evidenziato dalla constatazione che ci sono due gruppi di Forza Italia distinti: quello di Padrin e quello di Cortelazzo. D'altro canto la credibilità innovativa del centro-sinistra è fortemente ipotecata da almeno vent'anni di gestione consociativa di molte pagine (comprese le più opache) della gestione della Regione... L'eventuale terza forza sarà tutta da scoprire...

8. Come è cambiata la classe dirigente della società trevigiana nell'ultimo periodo?

La classe dirigente delle rappresentanze sindacali si è rinnovata Anche la politica è cambiata allo stesso modo, specie quella di governo. A partire dalla elezione di Manildo e confermata alle ultime amministrative del maggio scorso, è in atto un processo di rinnovamento della classe dirigente profondo e sicuramente interessante.

9. Il potere derivante ai politici regionali dalle partecipate ai vari livelli, quasi come le scatole cinesi.

Le partecipate sono così difficili da chiudere e da riformare, perché costituiscono una formidabile strumento di potere, perché forniscono alla politica rendite e vantaggi rilevanti e molte diffuse. Soprattutto le società pubbliche esercitano un potere formidabile sui decisori pubblici. Basti pensare al trasporto pubblico locale, a quanto Ascopiave e Contarina influiscano e determinino le scelte in materia di gestione dei servizi a rete e dell'igiene pubblica. Non sono più gli organismi eletti dal popolo a decidere, ma sono le partecipate a scrivere e a dettare le delibere e le scelte all'ente pubblico elettivo.

10. I limiti che bloccano le potenzialità del turismo in Veneto, partendo dagli ultimi interventi legislativi della Regione. Senza voler addentrami in un ragionamento complesso, vorrei evidenziare un fatto che a tutti gli effetti è uno scandalo per antonomasia. Mi riferisco al portale del turismo con il dominio www...veneto.to, una scelta e una determinazione fortemente e pervicacemente voluta da Zaia, a dispetto del buon senso e dei molteplici dei consigli, piovuti da tutte le parti, anche come reazione agli effetti indotti dall'aver scelto il TO finale, il suffisso delle isole Tonga. A tre anni di distanza, nelle settimane scorse, il picco del sito del Veneto ha raggiunto il fondo rispetto alle due regioni confinanti, Friuli e Trentino. Il Friuli, che ha un quarto degli abitanti, ha registrato il triplo di accessi , mentre il Trentino ha accessi sette volte maggiori rispetto al Veneto. Adesso, dopo la mia denuncia, Zaia pare intenzionato a rivedere questa scelta sciagurata.

11. La nuova legge elettorale di cui si parla da mesi: quali sono le tue previsioni?

Non penso che verrà modificata. Ma qualora dovesse essere modificata, auspicherei o vedrei urgente almeno il superamento dei collegi provinciali, che sono una delle fonti e ragioni del localismo. Di fatto ogni eletto si sente consigliere della sua provincia e non del Veneto.

C'è da rimediare a un errore tecnico: qualora i voti disgiunti dovessero essere determinanti, potrebbe essere invocata la incostituzionalità della Legge. Pertanto sarebbe bene sistemare questo errore.

Non credo che il Consiglio sarà in grado di intervenire, perché si aprirebbe un campo di battaglia con l'emendamento di Padrin, che impedirebbe ai "vecchi" di due legislature di tornare in Consiglio; si aprirebbe il problema dell'eventuale doppio turno o ballottaggio, qualora non si raggiungesse una maggioranza qualificata, come il 40%; c'è poi il problema del voto di genere.

Questa la mia previsione: non verrà modificata, ma sarebbe bene per il Veneto che lo fosse.

 

 


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