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29 marzo 2024

Esteri

Blockchain e impresa: quali prospettive per il mondo del business?

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Blockchain e impresa: quali prospettive per il mondo del business?

Fonte: Pixabay

 

Per quanto il termine di Blockchain sia in larga parte associato al mondo delle criptovalute, non è da escludersi che una simile tecnologia diventi di comune utilizzo anche nel panorama del business e dell’impresa. Per le sue caratteristiche, infatti, la catena di blocchi si presenta come un sistema estremamente sicuro e protetto, all’interno del quale è possibile tenere traccia di ogni transazione e movimento, dai pagamenti sino allo scambio di informazioni, documenti e contratti privati. Se la Blockchain è nota per i suoi vantaggi in termini di sicurezza, quali sono i benefici che potrebbe portare al mondo dell’impresa? Quali le nuove prospettive nel vasto panorama del business?

 

Tipologie di Blockchain: dalle criptovalute alle applicazioni decentralizzate

 

Come noto, la tecnologia Blockchain nasce in ambito finanziario, e più precisamente all’interno del mercato delle valute digitali, di cui ha rappresentato la principale innovazione. Nello specifico, è con la circolazione dei primi Bitcoin, nel 2008, che la catena di blocchi ha fatto la sua comparsa, proponendosi come alternativa decentralizzata alla gestione da parte di un’unica unità centrale. A partire da Bitcoin, sono state molte le innovazioni che hanno interessato questa tecnologia, sia nel panorama criptovalute che in altri settori d’utilizzo. Tra le principali, il concetto di Proof-of-Importance introdotto da Nem, capace di differenziare gli utenti sulla base del loro peso all’interno del network, calcolato attraverso le transazioni effettuate e per mezzo delle monete possedute. Con la Blockchain 2.0, poi, si è assistito alla comparsa delle prime Blockchain private, gestite da filiere private e accessibili solo previa autorizzazione, e dei primi consorzi di Blockchain, particolarmente indicati per il business.

 

La catena di blocchi per l’impresa

 

 

 

Fonte: Pixabay

 

Seppur l’introduzione della Blockchain nel settore dell’impresa non sia ancora una realtà ben consolidata né accessibile a tutti, già a partire dallo scorso anno si è assistito a qualche primo tentativo di integrazione della catena di blocchi nel business, nei più diversi campi di applicazione. Solo un mese fa, ad esempio, Maersk, la più grande compagnia di navi mercantili nel mondo, ha annunciato di aver concluso la fase beta della propria Blockchain, che metterà in contatto operatori portuali e dogane, e permetterà di tracciare le merci e i container in tutta sicurezza. La tecnologia Blockchain, tra l’altro, ha anche destato l’attenzione delle imprese italiane, sempre più convinte dei benefici che la catena di blocchi potrebbe portare all’economia del Paese. Oltre all’interesse da parte di banche e istituti finanziari, la catena di blocchi ha anche richiamato l’attenzione dell’industria alimentare, in particolare di Barilla. Secondo le notizie più recenti sul caso, anche la multinazionale si sarebbe dotata di una catena di blocchi per la gestione del suo business, e in particolare per seguire il processo di lavorazione del pesto, dalla crescita delle piante di basilico fino alla trasformazione nel prodotto finale.

 

È chiaro che quello della Blockchain sia ormai ben lontano dall’essere un sistema relegato al solo mondo delle criptovalute, bensì un importante punto di riferimento per sviluppare un buon modello di business. Per quanto sia ancora un’utopia, non è da escludersi che la catena di blocchi entrerà a far parte della quotidianità, attraverso applicazioni decentralizzate. Per questo, bisognerà attendere la Blockchain 3.0.

 


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