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19 aprile 2024

Biodiversità e biomi

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Alberta Bellussi | commenti |

biodiversità e biomi

Salvare biodiversità e biomi

Biodiversità, usato spesso anzi  a volte abusato, è uno dei concetti  fondamentali nell'ecologia moderna.

Biodiversità è una parola molto di moda, usata in svariate occasioni e nei contesti più disparati, dalle mostre alle conferenze fino alle dichiarazioni ufficiali dei decisori politici e nasconde aspetti interessanti e profondi, più ampi della semplice diversità agricola.

 Biodiversità è la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra, e si misura a livello di geni, di specie, di popolazioni e di ecosistemi. Una varietà incredibile di organismi, esseri piccolissimi, piante, animali ed ecosistemi tutti legati l’uno all’altro, tutti indispensabili per la vita.

 Anche noi facciamo parte della biodiversità e sfruttiamo i servizi che ci offre:  grazie alla biodiversità la Natura è in grado di fornirci cibo, acqua, energia e risorse per la nostra vita quotidiana. Essa è l’immensa varietà delle forme viventi che rende il nostro pianeta unico.

La biodiversità nel mondo ha dei numeri impressionanti. Fino a oggi sono state descritte oltre 1 milione e 700 mila specie, ma in realtà si ipotizza che ne possano esistere oltre 12 milioni alcune ancora sconosciute.

Tra gli  ambienti che sono particolarmente ricchi di biodiversità: le barriere coralline, le foreste tropicali e gli estuari dei fiumi ospitano circa la metà degli essere viventi del Pianeta, anche se ricoprono solo il 6% della superficie terrestre.

Ma quando nasce questo termine?

Il termine è relativamente recente: come concetto è stato usato per la prima volta nel 1968 dall’ecologo Raymond Dasmann e, qualche anno dopo, dal biologo Thomas Lovejoy nel suo libro Conservation biology. Solo nel 1988 apparve esattamente come biodiversità, nel libro dallo stesso titolo, una raccolta di saggi curata da Edward Wilson, biologo ed evoluzionista americano.

Secondo gli ecologi la biodiversità si può misurare in tanti modi diversi. Il più semplice di questi metodi consiste nel contare il numero di specie presenti in un determinato ambiente: più specie ci sono più l’ecosistema è ricco.

 Dopo molti confronti, il mondo scientifico si è messo d’accordo su un fatto: il numero di specie, e in definitiva la ricchezza di un ambiente, sembra essere collegato a una caratteristica fondamentale degli ecosistemi, cioè la loro stabilità. La capacità cioè di resistere alle perturbazioni esterne senza modificarsi troppo. O ancora alla resilienza, ossia la capacità di tornare allo stato “naturale” anche dopo grandi modifiche ambientali. Un ambiente molto vario, ricco di tante specie ben distribuite, sopporta meglio di uno povero l'inevitabile impatto dell’attività umana.

 Ma anche dal punto di vista dell’uomo la biodiversità è un valore fondamentale: un ambiente stabile perché biodiverso può svolgere meglio i cosiddetti servizi degli ecosistemi, che vanno dalla depurazione delle acque inquinate all’emissione di ossigeno da parte delle piante, dai prodotti degli ambienti naturali alle funzioni spirituali e religiose che molti ambienti hanno per alcune popolazioni. La pressione umana sulla biosfera indebolisce i sistemi naturali impoverendo la biodiversità. Le foto riprese dai satelliti sono capaci di mostrare le profonde trasformazioni subite dai sistemi naturali nel corso del tempo a causa dell’intervento umano.

Nel 2008 due ecologi Ellis e Ramankutty hanno fornito una nuova mappa del globo riportando la classificazione della Terra in specifiche  aggregazioni definite biomi. I biomi sono classificati in base alla vegetazione, al clima, alla localizzazione geografica. Ma le ricerche affermano che l’intervento umano ha profondamente modificato i biomi rispetto allo stato originale, tanto che le forme vegetali  originali sono molto spesso completamente modificate.  La maggioranza della nostra biosfera appare interessata da aree agricole e da biomi modificati dall’uomo mentre meno del 20% si trova in stato semi naturale e solo un quarto può definirsi selvatico.

La biodiversità è un patrimonio universale per tutta l’umanità  e garantisce la sopravvivenza della vita sulla Terra: per questo conservarla deve diventare la nostra priorità. L’uomo non ha il diritto di estinguere specie viventi. Invece ha il dovere di preservare l’ambiente e le risorse della Terra per le generazioni future.



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