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29 marzo 2024

Conegliano

"Bio non conviene". Mozione anti-pesticidi bocciata

Conegliano "depesticidizzata": 22 consiglieri dicono no

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CONEGLIANO - Cronaca di una serata ad alta tensione. Tra dati contestati, email intimidatorie, mascherine e abbandoni dell’aula, il consiglio comunale spazza via la mozione anti pesticidi presentata dal Movimento Cinque Stelle, e ispirata dal comitato Colli Puri di Collalbrigo. In un clima da corrida, soprattutto per via di un pubblico poco clemente verso i suoi rappresentanti, 22 consiglieri hanno bocciato la mozione che chiedeva di far diventare Conegliano un “Comune depesticidizzato”.

 

I “grillini” Massimo Bellotto e Roberto Borsoi chiedevano che il Comune vietasse, entro un anno, qualsiasi prodotto per i trattamenti ai vigneti che non fosse biologico. Chiedevano troppo. Così Paolo Giandon ha annunciato il suo voto contrario: «Avrebbe avuto più senso chiedere di vietare i prodotti tossici e molto tossici. Nella mozione includete i nocivi, gli irritanti e i non classificati: significherebbe abolire buona parte dei prodotti per l’igiene domestica e per la pulizia industriale. E non dimentichiamo che una coltivazione al cento per cento bio comporterebbe un calo della produzione fino al 50 per cento».

 

Un’altra dura botta alla mozione è venuta da Roberto Cappelli, Terzo Polo. Uno che i tumori li conosce bene, avendo lavorato all’Istituto Europeo di Oncologia. Cappelli, a suon di grafici, smonta i dati apparsi in questi giorni, secondo cui i tumori nell’Usl7 stanno aumentando per colpa dei pesticidi: «Il tasso di mortalità nelle Usl7 e 8 è più basso della media regionale». Durante l’intervento successivo di Giovanni Grassi (Popolari per Conegliano) dal pubblico si è levato un “Vergogna!”. Colpa di Grassi, l’aver difeso il Protocollo Viticolo a cura del Consorzio di Tutela Prosecco docg, che per il 2013 ha promesso una scure sui prodotti fitosanitari ammessi. L’assessore Toppan, a fine seduta, ha spiegato che: «Ci atteniamo ai dati ufficiali di Usl7 e Arpav. Risolvere il problema dei fitofarmaci sarebbe un valore aggiunto per la candidatura Unesco».

 

E mentre Fojadelli (Pd) se ne andava in polemica con il pubblico che lo stava riprendendo, Marina Buffoni (Fratelli d’Italia) prometteva un ordine del giorno per uno studio approfondito sulla materia pesticidi. La mozione bocciata era nata da un’idea del comitato Colli Puri, che per primo la presentò all’assessore all’Ambiente, Claudio Toppan. E il presidente di quel comitato era in sala, ieri sera: Fabio Padovan, già onorevole leghista, presidente della Life, imprenditore, attivista di Veneto Stato e, l’ultima vocazione, pasionario dell’ambientalismo. Tanto che ieri sera si è presentato in aula con una mascherina che poi ha indossato mentre si parlava di pesticidi. Uno che non le manda a dire. Ma stavolta pare abbia passato il segno, e che non tirasse una buona aria per la mozione lo si era capito dal primo intervento, targato Paolo Giandon (Pd): «Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto messaggi di posta elettronica quasi intimidatori, e non rispettosi delle istituzioni». Messaggi confermati da Mario Luca, Pdl, e da Alessandro Bortoluzzi, Pd: «E-mail dai toni forti, è grave quello che ci hanno detto, ed è grave che i messaggi arrivassero da un ex onorevole come Padovan». I consiglieri giurano che se ne potrà riparlare in futuro. Usando altri toni e meno mascherine, forse, il messaggio ambientalista potrà fare più proseliti.

 


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