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28 marzo 2024

Nord-Est

Bimbo rimane invalido dopo il vaccino anti-polio

Per la Cassazione deve essere risarcito

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Bimbo rimane invalido dopo il vaccino anti-polio

Un bambino rimasto invalido dopo una vaccinazione. La sua vicenda si è conclusa pochi giorni fa, con una sentenza della Cassazione, pubblicata il 1 febbraio, che ha respinto il ricorso del ministero della Salute, stabilendo che il giovane ha diritto a ricevere l'indennizzo previsto dalla legge 210 del 1992. Il ministero aveva infatti impugnato la sentenza della Corte d’Appello di Venezia favorevole al ragazzo e alla sua famiglia. La vicenda, ricostruisce 'La Tribuna di Treviso', è iniziata nel 1981 e ha coinvolto un bambino di Vittorio Veneto, ora un uomo di 37 anni, che era stato sottoposto alle vaccinazioni obbligatorie.

Dopo qualche giorno si erano manifestate le prime reazioni avverse. Il vaccino che avrebbe scatenato la reazione sarebbe stato l'antipolio. "Purtroppo - spiega al quotidiano l'avvocato Francesco Terruli, che ha patrocinato la famiglia - hanno continuato a fare tutte le altre vaccinazioni. La conseguenza è stata un ulteriore aggravamento che ha interessato il suo sistema nervoso e immunitario". Dopo la diagnosi di encefalopatia epilettica con grave ritardo psicomotorio e del linguaggio, il genitore del paziente, nominato amministratore di sostegno del figlio, si è costituto in giudizio dinanzi al Tribunale di Treviso contro il ministero della Salute per ottenere il riconoscimento dell'indennizzo. Il Tribunale ha disposto una consulenza tecnica che ha confermato il nesso di causalità tra le patologie insorte e le vaccinazioni, condannando il dicastero al pagamento dell'indennizzo previsto dalla legge 210/1992.

Il ministero ha poi opposto ricorso alla sentenza di primo grado, e la questione, come ricostruisce la stessa Cassazione, è arrivata alla Corte di appello di Venezia, che nel 2013 ha confermato la sentenza del Tribunale di Treviso. Il ministero aveva presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che la domanda di risarcimento era stata presentata oltre i termini di legge. Ma la Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che non vi era stata decadenza del termine. "Il ricorso - si legge nel dispositivo - deve essere rigettato perché manifestamente infondato".

Secondo il Codacons la sentenza stabilisce dunque "il diritto delle famiglie ad essere indennizzate nel caso in cui le vaccinazioni producano reazioni avverse e danni alla salute". E "apre ora la strada a migliaia di cause risarcitorie contro il ministero della Salute da parte di quelle famiglie che, per via delle nuove norme regionali e comunali che impongono la vaccinazione per la frequentazione di scuole e asili, dovessero riscontrare reazioni avverse ai vaccini nei propri figli". Il Codacons, che afferma di aver ricevuto "centinaia di segnalazioni da genitori che denunciano danni da vaccino esavalente", invita le famiglie a rivolgersi all’associazione "per denunciare possibili reazioni avverse".

 



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