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29 marzo 2024

Italia

Berlusconi: ''Morte in esilio di Craxi tra le pagine più vergognose della storia''

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Silvio Berlusconi con Stefania Craxi

Al momento della morte, nel gennaio del 2000, Bettino Craxi era stato condannato in via definitiva a 10 anni per corruzione e finanziamento illecito (5 anni e 6 mesi per le tangenti Eni-Sai; 4 anni e 6 mesi per quelle della Metropolitana milanese). Altri processi furono estinti "per morte del reo": quelli in cui aveva collezionato tre condanne in appello a 3 anni per la maxitangente Enimont (finanziamento illecito), a 5 anni e 5 mesi per le tangenti Enel (corruzione), a 5 anni e 9 mesi per il conto Protezione (bancarotta fraudolenta Banco Ambrosiano); una condanna in primo grado prescritta in appello per All Iberian; tre rinvii a giudizio per la mega-evasione fiscale sulle tangenti, per le mazzette della Milano-Serravalle e della cooperazione col Terzo Mondo.

Nonostante questo curriculum c'è chi, come Silvio Berlusconi, pensa che la vicenda giudiziaia di Bettino Craxi sia " tra le pagine più vergognose della storia".


"Il tuo papà è stato per me un amico leale e sincero al quale mi univa un affetto profondo. E' stato un uomo più avanti del suo tempo. Le sue idee, la sua capacità di cogliere e di anticipare con lucidità i temi ancora oggi attuali della politica italiana lo tendono tuttora protagonista a pieno titolo delle vicende dei nostri giorni". Lo scrive Silvio Berlusconi nella lettera indirizzata a Stefania Craxi per il quindicennale della scomparsa del leader socialista che la Fondazione Craxi ha organizzato ad Hammamet.

"Basti pensare - scrive il Cavaliere - al tema delle riforme. Fu lui a cogliere, quando nessuno ne era consapevole, la necessità di riformare in nostro assetto istituzionale, per mettere il nostro Paese in condizione di essere governabile e di poter competere con le altre nazioni. Si è anche impegnato per dare vita ad una sinistra moderna, democratica, europea. La sua morte in esilio è tra le pagine più vergognose della nostra storia recente".

"Ora Bettino - prosegue Berlusconi dopo aver raccontato la sua amarezza per non essere presente ad Hammamet - riposa in una terra che amava. Una terra che, in questi anni turbolenti, ha dimostrato di saper scegliere la strada della democrazia, della tolleranza e della laicità dello stato. Una strada che lui stesso avrebbe indicato e favorito, se fosse stato ancora presente. Speriamo che la scelta della Tunisia possa essere di esempio alle molte situazioni difficili e tormentate del mondo arabo".

"Anche per noi - prosegue Berlusconi - la strada che Bettino ha indicato fin dagli anni '80 si è rivelata quella giusta. La sinistra comunista è morta, anche se le sopravvivono molti dei suoi protagonisti e dei suoi metodi. Il socialismo liberale e riformatore è invece forte e attivo e sarà un protagonista del 21esimo secolo. Anche le riforme istituzionali, dopo decenni di tentativi infruttuosi, sono finalmente avviate proprio come lui aveva preconizzato".

"Con questi ricordi e con questi sentimenti, cara Stefania - conclude il leader di Forza Italia - ti sono vicino e partecipo alla commemorazione del tuo papà. Lui è certamente molto orgoglioso di una figlia che gli dimostra tanto amore e che ha dedicato e continua a dedicare la sua vita alla difesa e al ricordo del suo papà Bettino. Ti prego di far giungere alla tua mamma, a Bobo e a tutti gli amici che sono lì convenuti per ricordarlo, il mio saluto più partecipe e affettuoso", conclude Berlusconi con "un forte abbraccio".

 



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