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19 aprile 2024

Treviso

Benetton taglia. Ma con riguardo

Sindacati: passi avanti "non di cornice"

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Benetton taglia. Ma con riguardo

PONZANO VENETO - Nel corso di un incontro fra rappresentanti di Benetton Group e le organizzazioni sindacali di categoria di Treviso, l'azienda si sarebbe impegnata a "mantenere in essere i rapporti con i laboratori fornitori di servizi" e ad operare "per offrire la possibilità di riconversione per un altro numero di laboratori".

 

Lo si legge in una nota congiunta delle organizzazioni sindacali che hanno parlato di passi in avanti "non di cornice". Il piano di riorganizzazione di Benetton, annunciato a inizio febbraio, prevedeva inizialmente circa 450 esuberi fra i dipendenti diretti, 228 dei quali negli stabilimenti di Ponzano veneto e Castrette di Villorba, e la rescissione dei contratti di fornitura per circa 90 laboratori, in larga maggioranza in provincia di Treviso.

 

Le successive trattative hanno portato alla riduzione a 206 del personale dipendente in esubero, per il quale pare accolta in buona parte la proposta di applicare contratti di solidarietà e di procedere a percorsi di riqualificazione, mentre per i terzisti pare essere stata intrapresa una linea meno rigida e con buone possibilità di proseguire il rapporto anche attraverso processi di riconversione delle imprese dell'indotto. Un nuovo incontro fra Benetton e organizzazioni sindacali è previsto per il 13 marzo.

 

"L’incontro tra la direzione della Benetton e le organizzazioni sindacali sembra aver prodotto un avanzamento importante in relazione al futuro dei laboratori terzisti. Occorre che l’obiettivo di mantenere in essere i rapporti con i laboratori fornitori di servizi e quello di offrire la possibilità di riconversione per un altro numero di laboratori sia perseguito insieme alle associazioni imprenditoriali dell’artigianato che potranno portare, in virtù della loro esperienza, importanti contributi".Ha commentato così la notizia Giuliano Rosolen, direttore della CNA provinciale di Treviso.

 

"Da parte nostra  - continua - chiediamo inoltre alle istituzioni pubbliche, a cominciare dalla Regione Veneto, la creazione di un fondo consistente per la riconversione produttiva che preveda forti agevolazioni per gli imprenditori interessati a riconvertire la propria attività rimanendo a produrre nel nostro territorio". Per l’associazione di categoria artigiana uno sforzo va inoltre fatto, da parte delle istituzioni insieme alle rappresentanze dell’impresa e del lavoro, per incentivare le aziende a rimanere a produrre nel nostro territorio rendendolo più competitivo rispetto alle aree concorrenti, anche mettendo in campo incentivi simili ai paesi concorrenti.

 


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